Broadside<small></small>
World • Folk

Bellowhead Broadside

2012 - Navigator Records

18/01/2013 di Paolo Ronchetti

#Bellowhead#World#Folk

  Confesso: non so se un disco del genere, in italiano, mi avrebbe visto così magnanimo… ma tant’è, il disco è in inglese e allora…

  Insomma in alcuni momenti questo Broadside, ancor più del precedente bellissimo Hedonism del 2010, è così kitsch da essere a volte esaltante e a volte così esagerato da lasciare imbarazzati! I Bellowhead proseguono la loro rivisitazione della più popolare tradizione folk britannica scegliendo il caratteristico suono orchestrale che li contraddistingue: una ritmica moderna - formata da basso batteria e chitarre - a cui aggiungere archi, fisarmoniche, fiati e soprattutto un potente quartetto di ottoni e i cori. Il tutto con grande enfasi. Se si parte dalla fine del disco, la potenza della giga Lillibulero (originariamente un brano del 1600 di  Henry Purcell diventata poi una marcia militare, usata anche da Kubrick in Barry Lyndon, ma suonata, con ben altro spirito, anche dai Chieftians) fa venire voglia di saltare per casa e iniziare una festa che duri almeno una notte; se si parte dalla prima traccia Byker Hill il suono sinfonico di orchestrazione “forte” - appesantito da chitarroni, ritmica e cori sopra le righe - lascia storditi e un po’ interdetti. Ma già l’inizio della seconda traccia, Old Dun Cow, è interessante con l’uso degli ottoni a condurre le danze con il loro riff contrappuntato dagli archi e da una ritmica quasi irregolare. Roll The Woodpile Down sembra cantata da un pub intero (ma molto molto prima dell’ora di chiusura!) e se Betsy Baker è puro pop la seguente Black Beetle Pies ha un arrangiamento ricercato e un’intro deliziosa che utilizza percussioni a legno doppiate e contrappuntate dai fiati che per tutto il brano impazzano felici sino al finale estremamente “carico”! Che cosa voglia dire il suono “Bellowhead” nella sua versione più alleggerita si può vedere in Thousands Or More dove la vena folk, questa volta, non è seppellita da un’orchestrazione eccessiva. Con il medley Dockside Rant/Sailing On The Tide siamo nella festa più pura mentre What’ The Life Of A Man enfatizza una certa idea sinfonica coniugandola con atmosfere da vaudeville che conquistano per l’ironia. Ma siamo alla fine del disco ed eccoci di nuovo a Lillibulero… la festa può ricominciare e sfiniti dal ballo possiamo abbracciarci sulle note della malinconica chiusura di Go My Way.

Track List

  • Byker Hill
  • The Old Dun Cow
  • Roll The Woodpile Down
  • 10,000 Miles Away
  • Betsy Baker
  • Black Beetle Pies
  • Thousands Or More
  • Dockside Rant
  • The Wife Of Usher's Well
  • What's The Life Of A Man?
  • Lillibulero
  • Go My Way