Baskery New Friends
2011 - Blue Rose Records / IRD
Nome d’arte Baskery.
In fondo al loro baule hanno una nomade militanza rock’n’roll come Slaptones, ardente combo rockabilly grazie al quale se ne sono andate in tour con Brian Setter; poi nel 2006 la svolta e il nuovo logo Baskery, l’itinerario è quello di un folk e di un country tenebroso che odora di radici e s’instrada per il paradiso delle voci, melodiosi intrecci vocali come seducenti baci a fior di labbra sulla nuca, brividi e morbide ballate in fingerpicking, ma anche sferzate di pathos e profumi di old america e battiti di ciglia newgrass… <mud-country> e rimandi proclamati alle Dixie Chicks, le impronte folk delle Roches (tanto per citare altre sorelle portabandiera di una rifinitura voce & canzone folk), ma anche un atteggiamento contemporaneo che in qualche modo può accostarsi a gente come i Black Rebel Motorcycle Club, aggiungiamoci poi un irresistibile fascinazione di virtuosismi vocali ed espressione sonora che non è per niente leziosa, ma che sa suggestionare con influssi emotivi dal respiro di un etereo adescamento arcaico e graffiarti la schiena con scariche intrinseche d’adrenalina.
Nel loro zainetto da viaggio oltre all’esercizio di un ep 3 tracks, One Horse Down, (Veranda Indipendent, 2007) e di Fall Among Thieves (Glitterhouse, 2008) che raffigura il loro esordio (e ingloba l’ep del debutto) ci troviamo un sacchetto di velluto nero con all’interno una manciata di piccoli diamanti che splendono come stelle in un cielo senza luna: canzoni che brillano di luce istintiva e passionale. New Friends è dunque il secondo album delle sorellineBondesson, le sensazioni e le suggestioni scaturite dall’ascolto le abbiamo delineate poco sopra; sono dieci songs per oltre 47 minuti, nulla di nuovo sotto al sole, ma c’è grinta e passione, forse non tutto è perfetto (nel senso che un paio di passaggi potranno sembrare un po’ easy listening e caramellosi), ma nel complesso è indubbiamente un dischetto gradevolmente piacevoleche prospera ascolto dopo ascolto.
Tra le varie canzoni segnaliamo i superbi bagliori della grintosa ouverture di Shame & Dance, base acustica e una debordante tensione country-grass style; la diafana The Queen & Drone è una ballata rallentata piena di fascino, un po’ tra Lucinda Williams e Mary Gauthier, ed elargisce meravigliose suggestioni oniriche con un scintillio di tromba che serpeggia sullo sfondo, una track che da sola vale l’acquisto.
Da non scordare le suggestioni, i magnetismi e gli incanti della suadente Rivers Of Home e di Beat Up The Blues, la spinta impulsiva della sferzante Throw A Bone, la rarefazione romantica di As Simple As This, le nuances bluesy di Rotten / Boys con l’armonica di papà Jan-Ake Bondesson e la chiusura della vaporosa Tendencies, un arpeggio frugale degli strumenti e voci che carezzano l’anima…