Penisola <small></small>
Italiana • Alternative

Bartolini Penisola

2020 - Carosello Records

24/06/2020 di Antonio Corcillo

#Bartolini#Italiana#Alternative

Giuseppe Bartolini, classe ’95, debutta sulla scena musicale con Penisola, pubblicato il 3 aprile da Carosello Record. Si tratta di un viaggio musicale tra Roma e Manchester con lo scopo di condividere dei sentimenti.

La prima traccia è Sanguisuga, in cui un climax crescente di batteria e basso ci svela i problemi dell’artista: “A volte sono fragile, so che è difficile stare con me”. Si sente oppresso dal traffico cittadino ed è cosciente del fatto che da molto tempo non vede più chi gli vuol bene. Così si accorge di essere cambiato, di avere una sanguisuga nella testa. Nonostante ciò ammette di non aver tradito e di non aver “mai chiesto scusa”, quindi una parziale ammissione di colpa; si registra un beat fresco.

Con un ritmo decisamente incalzante in Iceberg riflette le sue emozioni: “E sono io quell'iceberg, quanto mi fai arrabbiare, mi soffi dentro al cuore”. Non vorrebbe deludere chi gli sta accanto e spiegargli che quegli impegni non lo fanno stare bene; ora la notte si trova solo con la televisione ed aspetta la fine del vento per andare festeggiare. L’atmosfera la crea la batteria ed il basso. Nel finale prende atto che si deve allontanare: “Io non posso più, restare da te”.

Lunapark è il secondo singolo che ha anticipato il lavoro, è una canzone che parla delle cose che finiscono e di quel luogo sospeso in cui ci ritroviamo soli, persi. I tasti del piano sono il preludio di un dialogo con chi sa di non voler ammettere che sono stati bene, ma poi è stato capace di distruggere il suo universo. Siccome non voleva baciarlo, si trova a riflettere sul suo futuro, pur sapendo che ormai non può studiare. Si chiude con la consapevolezza che non si sposterà, così da trovarlo dove si sono lasciati: “Semmai dovessi ritornare qua”.

In non dirmi mai si scorge la distanza dei 1700 km che dividono Roma da Manchester, anche l’arrangiamento, in costante fermento, sembra percorrere questo viaggio. È una fuga da quella “pioggia che
piove parole” in cui ha nascosto ciò che pensa e scrive. La disperazione è il perno del ritornello: “Se non mi ammazzo è solo per mia madre”. Non voleva diventare adulto, ma non vuole neanche vivere nell’oppressione di sentirsi dire cosa deve fare. Un ritmo senza rispiro in cui batteria e basso ne accentuano l’ansia.

Si arriva alla title track, Penisola, che è infatti un giro del modo di ciò che metterebbe da parte per amore: dall’America all’Alaska. Sempre per lo stesso sentimento vincerebbe il “Gran Premio di Imola” e abbasserebbe la musica per sentire la sua voce. A fare da sfondo vi sono i tasti delicati del piano.

L’ultimo brano è I Love America in cui si descrivono i pensieri delle sette del mattino: “7 del mattino, non sei qui vicino, guardami negli occhi, che spengo la luce mentre mi allontano, non sei più vicino”. Il tutto è ovattato per via di un sound crepuscolare.

Nel complesso siamo di fronte ad album denso di emozioni personali, in cui Bartolini lotta contro il tempo che passa e che tende ad allontanarci, gli uni dagli altri.

Track List

  • Sanguisuga
  • Iceberg
  • Millennials
  • Lunapark
  • Follow
  • Profilo falso
  • Non dirmi mai
  • Roma
  • Penisola
  • Astronave
  • I Love America

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