Banditos<small></small>
Americana • Southern

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2015 - Bloodshot Records / IRD

26/07/2015 di Claudio Giuliani

#Banditos#Americana#Southern

Debutto formidabile! Associabili al club dei catechisti del southern rock più ruspante e pepato, i Banditos, originari di Birmingham, Alabama, approdano al debutto adulto su Bloodshot con un disco che ci rimanda (come approccio) ai bei tempi della pentola delle monete d’oro, dove quello che contava davvero era la capacità di divulgare un suono vero, un suono tagliente e sferzante, saporito e mordace. Propensioni sudiste che tracimano dai solchi e chitarre imbracciate come fucili, ispidi orientamenti roots e stuzzicanti ballads e uno schietto rock’n’roll sono gli ingredienti base di una miscela coinvolgente e ingegnosamente sveglia. Inutile qui nominare gli accostamenti con i maestri del genere: li conoscete tutti e potrete trovarvi i cento riferimenti a voi più congeniali, ma quello che più piace è la freschezza e la perspicacia della proposta, nerbate di irrequieta vivacità ed esuberante dinamismo al servizio di canzoni e sonorità convincenti.

La band è formata da Corey Parsons (voce e chitarra), Stephen Alan Pierce II (voce e banjo), Mary Beth Richardson (voce e tamburello), Randy Taylor Wade (percussioni), Jeffery Daniel Vines (basso) e Jeffery David Salter (chitarra elettrica e lap steel).

Questo primo omonimo album dei Banditos è un lavoro così coerentemente organico e solido che è difficile scegliere un brano senza trascurarne altri, è un lavoro compatto e ricco d’energia a cominciare dall’iniziale The Breeze con un tiro travolgente e vibrazioni trascinanti. E nei brani che seguono il connubio tra la voce maschile e quella femminile funziona alla grande creando suggestioni e incitamenti, vedi per esempio Ain't It Hard, una splendida ballad dalle mille emotività; non mancano poi i tuffi nel rock'n'roll che sfiora il punk e porge i saluti a Jerry Lee Lewis con Still Sober (After All These Beer). 

Waitin’ sfoggia roventi granaglie dagli sballamenti honky tonk; Golden Grease e Can’t Get Away sferzano frecce d’elettricità mentre Blue Mosey #2 ha il bucolico passo country della paglia & fieno. Ed è ancora rockìn’roll torrenziale con Cry Baby Cry.

I caratteri bluesy di No Good e di Old Ways miscelano la Joplin e il south con il giusto pathos, in chiusura troviamo invece l’ottima Preachin’ To The Choir , una stimolante ballata acidula dalle visionarie pieghettature desertiche.

Album più che soddisfacente, da godersi a volumi alti. Soldi ben spesi!

 

Track List

  • The Breeze
  • Waitin`
  • Golden Grease
  • No Good
  • Ain`t It Hard
  • Still Sober (After All These Beers)
  • Long Gone, Anyway
  • Old Ways
  • Can`t Get Away
  • Blue Mosey #2
  • Cry Baby Cry
  • Preachin` to the Choir

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