Il primo viaggio è un invito ad immaginare un futuro sostenibile e si chiama Ama La Tierra, un brano che unisce sonorità funk e disco music con quelle legate alla musica subsahariana, afrobeat e in lingua spagnola. Un viaggio in tre continenti che si ripete anche in Safi Safi, in cui un amore non corrisposto viene narrato in arabo; ne scaturisce un incontro tra sonorità tipiche di Nordafrica e Medioriente con ritmi elettronici legati alla dance music occidentale. La musica occidentale viene omaggiata in Turuturu; il gruppo dichiara il proprio amore per i grandi songwriter afroamericani e la loro opera subisce una rilettura in lingua araba.
Le sonorità diventano caraibiche in Negra Candela e Habbitek Men Soghiri: la prima è un divertissment in chiave tradizionale di musica sudamericana, dove i suoni giocosi strizzano l’occhio al roots e al reggae, mentre la seconda unisce al reggae un sound legato allo ska e al dub. Diverso è l’incontro sonoro di Tubarè, in cui ci sono incroci musicali tra il funk, riff rockeggianti e suggestioni linguistiche che riprendono le vocalità araba e brasiliana, creando anche nuovi linguaggi. Il brano invita a buttarsi alle spalle il dolore e a guardare avanti, ricordando però l’amore dato e ricevuto.
Nuovi incroci intercontinentali avvengono in Obi Bi, una danza ipnotica che fonde insieme musica subsahariana e il rock americano, ma con una rilettura in lingua araba. L’omaggio ai generi e agli stili della musica africana, con degli accenni al jazz, è il motore trainante di Africa Romana. L’Africa, in una ripresa che vede la sua musica unita insieme a quella delle Ande, vive nello huayno (musica tradizionale del Perù) rivisitato di Linda Cholita: una dichiarazione d’amore in un momento di festa.
Il disco si chiude con Un cantante Sufi, brano in cui il Nordafrica incontra gli Stati Uniti. Infatti, la canzone è un esperimento di surf music in tunisino, in cui darbuka e oud accompagnano strumenti tradizionalmente legati al rock. Le parole ironizzano sul potere e su uno stato di polizia, accusato di gravi violazioni nei confronti dei diritti e delle libertà delle persone.
Magma della BabelNova Orchestra è un insieme di sapori che riprende sonorità e popoli molto lontani tra loro, ma resi vicini dall’unicità dell’incontro che la musica sa creare, compiendo un viaggio intercontinentale e dando voce a un forte grido di fratellanza, solidarietà e pace.