Rumeni romani. Musiche rumene a Roma e nel Lazio.<small></small>
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Autori Vari Rumeni romani. Musiche rumene a Roma e nel Lazio.

2018 - Nota - block nota - Crossroads - Booklet + CD

03/08/2019 di Mauro Quai

#Autori Vari#World#Folk #Alessandro Portelli

Altro giro, altra corsa, per una nuova bellissima collana di registrazioni etniche diretta da Alessandro Portelli, che vanno sotto il nome di “Crossroads” (crocevie: proprio come la ballata del bluesman Robert Johnson)  e portano come sottotitolo, Musiche Migranti in Italia. ”Questa collana nasce da un progetto del Circolo Gianni Bosio chiamato Roma Forestiera, da una vecchia canzone romana che rimpiangeva la scomparsa della musica dalle strade della città, soppiantata dai suoni “forestieri” delle radio e dell’America. Ma oggi sono proprio i “forestieri” a riportare la musica nelle città, nelle strade, negli incroci. La musica non ha solo radici ma anche ali e piedi. Attraversa conosce confini, mari e deserti seguendo i migranti, i rifugiati, gli esuli, i viaggiatori”.

 Il bello di questo dischetto, sempre in confezione libretto come consuetudine della Nota, è che sembra di trovarsi all’interno di un documentario, girato per le strade della capitale. Si parte con un “O’Sole Mio”, registrato nel Campo  Rom della Magliana, con la voce di Violeta Ioana, per passare a due “Colinde” (Linu-i lin / Deschide usa) canti di questua, per il nuovo anno. Un “Valzer pizzicato in mi maggiore”, suonato da una coppia di musicisti, introduce la bella “Lume, lume”, stupendo brano con vocazioni liriche, a opera di Roxana Ene. Un medley folk, con tre brani provenienti dal pop e dal folk rumeno, cantate da Teodor Bogan, apre la pista a un notevole Taraf della Transilvania, “Hei, Mala, Malena”, splendidamente eseguito in Santa Maria in Trastevere.

Piccola, ma spettacolare, pausa poetica con una “doina” (forma di poesia cantata lirica tipica della Romania che esprime un sentimento di nostalgia, rivolta, amore, rabbia), cantata con trasporto dalla ventunenne  Madalina Runceanu. ”Intoarce-te, bade-n sat!”, il titolo, in forma d’invito a ritornare al marito lontano. Le ballate d’amore, come “Mandra flore, trandafirl (Rosa, fiore orgoglioso) esecutore Ianu Urlazanu, si confondono con brani classici di estrazione popolare, vedi “Danza ungherese no.5 in G minore” di J.Brahms, in stile squisitamente stradaiolo, o raggiungono le sale delle chiese come per “Benedizionali”, canto pasquale o “Domane, domane”, colinda vocale natalizia, come “Noi umblam sa colindam” (Noi andiamo a cantare canti natalizi).

La lunga serie di canzoni popolari, prosegue con “Sarba lui Dracula”, con Victor e Ioani Strinu, “Andrii Popa”, cantata dalla voce di Teodor Bogdan, ma proveniente dal repertorio dei Transylvania Phoenix, gruppo pioniere del rock rumeno anni ’60 storia di un fuorilegge. Ancora “Romancuta, Romancuta Mea”, una love ballad, e un medley di fisarmonica e chitarra per Pog’onici e Constantin e Daniel e “Si-a cazut din cer o stea (E’caduta una stella dal cielo). Naturalmente molti pezzi appartengono alla tradizione religiosa ortodossa e sono registrate durante alcuni riti religiosi. Il lato più curioso però, è offerto da una cover di “Vagabondo” di Nicola Di Bari, versione rigorosamente stradaiola e da “Le Mantellate”, brano proveniente dal repertorio delle “canzoni della mala”.

Anche questa, è una bella produzione dell’etichetta Nota, in collaborazione con Sandro Portelli, ed alcuni musicisti rumeni. Lodevoli e pregevoli gli intenti, un modo davvero speciale per ricordare la “cultura migrante”.

Track List

  • O sole mio
  • da Violeta Ioana
  • Linu-i lin / Deschide ușa (Colinde)
  • da Teodor Bogdan
  • Valzer pizzicato in mi maggiore
  • da Musicisti di Târgu Jiu
  • Lume, lume (Mondo)
  • da Roxana Ene
  • Intervista sulla rivoluzione di Franco Portelli
  • da Aurel
  • Amintire cu Haiduk / Vinu Doamne (Rocordi gli Haiduk / Vieni Signore)
  • da Teodor Bogdan
  • Hei, Mala, Malena
  • da Taraf della Transilvania
  • Întoarce-te, Bade-n Sat! (Ritorna, caro villaggio)
  • da Mădălina Runceanu
  • Mândră Floare, Trandafir! (Rosa, fiore orgoglioso)
  • da Iani Urlazanu
  • Trei Culori (Tre colori)
  • da Victor Strinu & Ioan Strinu
  • Intervista
  • da Toader Pascu
  • Danza Ungherese No. 5 in G minore
  • da Occupanti Rom di Pietralata
  • “Benedizionali” della resurrezione con simandro e campane
  • da Cantori della Parrocchia rumena di Sant`Anastasia
  • Doamne, Doamne (Colinda)
  • da Coro della chiesa rumena ortodossa di Civitavecchia
  • Noi Umblăm să Colindăm (Noi andiamo a cantare canti natalizi)
  • da Mădălina Runceanu
  • Și Ne Auzi Pe Noi (Ascoltaci) [Liturgia ortodossa rumena a Genzano]
  • da Cantori della Parrocchia rumena di Sant`Anastasia
  • Sârba lui Dracula (Maramures) [Sigla della trrsmissionr televisiva "Tezaur Folcloric"]
  • da Victor Strinu & Ioan Strinu
  • Andrii Popa
  • da Teodor Bogdan
  • Româncuța, Româncuța Mea (La mia rumena)
  • da Constantin Ciriță
  • Senza giacca e cravatta / Manele (Medley)
  • da Pog`onici & Costantin & Daniel
  • Și-a Căzut Din Cer o Stea
  • da Mario
  • La Fântâna Cu Găleată (Alla fontanta col secchio)
  • da Violeta Ioana
  • Ce Beat Am Fost Aseara (Quant`ero ubriaco ieri sera)
  • da Iani Urlazanu
  • Cine Iubeşte şi Lasă (Chi ama e lascia)
  • da Roxana Ene
  • Ninna nanna
  • da Lenuta Damian
  • Ursul Doarme (L`orso dorme)
  • da Mariana Rodica
  • În Coliba-ntunecată (Nella capanna oscura)
  • da Coro femminile della Chiesa ortodossa rumena di Rocca di Papa
  • Intervista
  • da Sorina Ene
  • Ș-așa-mi Vine Câteodată (Dorule)
  • da Roxana Ene & Sorina Ene
  • Vagabondo
  • da Michele
  • Le mantellate
  • da Roxana Ene
  • Maramures Plai Cu Flori (Campo pieno di fiori)
  • da Victor Strinu & Joani Strinu
  • Șapte Văi și-o Vale Adâncă
  • da Roxana Ene & Sorina Ene
  • Șapte Văi și-o Vale Adâncă (Direttore Sara Modigliani)
  • da Coro multietnico Romolo Balzani
  • Per Elisa

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