Army Of The Universe The Hipster Sacrifice
2013 - Metropolis
#Army Of The Universe#Rock Internazionale#Alternative #Electro #Rock
Che ci sia un certo “culto” per la musica 80's non abbiamo dubbi: basta ascoltare brani come Visionary story, in cui i beats sono heavy davvero ed lo spazio irreale entro il quale ci troviamo si colora di mille sfumature. Sarà questo modo creativo di concepire le sonorità, tipicamente Army of the universe, ad affascinare l’ascoltatore. The hipster sacrifice apre l’album in modo ossessivo e cupo, con un sound abbastanza serrato che ricorda la metal music. Come, del resto, accade al momento di Pretty unconsciusness, in cui va notato l’elegante modo di unire due mondi musicali abbastanza ostici come la musica dark e l’industrial.
Prepotentemente elettronica e tutt’altro che rassicurante suona Until the end (feat. Chibi) – forse più danzereccia e commerciale delle altre, ma per poco. In another place unisce perfettamente il synth pop agli 80's, senza pensarci troppo su: è un pezzo deciso, minimale e paranoico.
The hipster sacrifice è un album caratterizzato da sonorità fluide e tecnicamente assai complesse (come Break the walls o la tagliente The weight of the world), di stampo industrial (Coin operated girl) e distorto quanto basta. A chiudere ci pensa il straordinario impeto di Mine, dal ritmo veloce ed electro.
La copertina dell’album, dove compaiono i quattro membri della band, è stata appositamente creata da un urban artist, Cleon Peterson.
In una sola parola, The hipster sacrifice, è un disco visionario e seducente in tutte le sue forme e "alterazioni".