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Archie Fisher A Silent Song
2015 - Red House Records / IRD
#Archie Fisher#World#Folk #Folk #Archie Fisher #Isaac Anderson #Luna Skye #Rob Norris #Joel Sayles #Linda Richards
Questa introduzione, che in realtà è uno slogan volutamente “posto in alto” legato alle considerazioni finali sul nuovo (A Silent Song) e settimo album solista di Archie Fisher (terzo per l’etichetta statunitense Red House Records), è figlia di quella stima destinata a chi cela la propria grandezza nella sobrietà, nell’essenza e nella dimessa semplicità di chi ha scelto di vivere al riparo dei riflettori.
Figura di culto del folk revival e chitarrista acustico di magnifica espressività, Archie Fisher è un musicista scozzese non molto conosciuto nel music business internazionale, ma nel proprio paese è una vera e propria leggenda musicale (e filosofica). Nato nel 1939 a Glasgow in una famiglia di musicisti, si interessò inizialmente alla corrente Skiffle di Lonnie Donegan, poi iniziò a dedicarsi alla musica tradizionale scozzese, nei primi anni sessanta collaborò a due dischi con la Fisher Family ma il suo vero esordio solista arrivo solo nel 1968 con il disco omonimo. Fu però lo splendido The Man With a Ryme del 1976, sempre legato alle radici e alla tradizione delle sue terre, a dargli maggiore visibilità.
Sette anni dopo il suo ultimo lavoro discografico, registrato nel Catskills e mixato a Minneapolis, A Silent Song porta avanti il credo folk del suo autore con immutata personalità, candore e genuinità. Ovviamente, vista l’aggiunta sporadica di flauto (Isaac Anderson) , violoncello (Luna Skye) e contrabbasso (Rob Norris, Joel Sayles), il protagonista assoluto del disco è Archie Fisher , voce espressiva e maestro di indiscussa qualità della sei corde. Tutto è essenziale, nessun artificio, tutto è in funzione della composizione e della sua parte espressiva; infatti, ascoltando i suoi incantatori arpeggi di chitarra acustica non è difficile collegarsi idealmente alla grazia espressiva di altri colleghi prestigiosi come John Renbourn e Bert Jansch (con cui ha collaborato).
Il disco ha il pregio di essere molto unitario, ha belle melodie, i brani hanno origini diverse e c’è ben poco da trascurare. Le liriche riprendono molto dalla tradizione locale: canzoni che parlano di perdita, dello scorrere del tempo , di amicizia e di malinconici paesaggi. Ci sono alcune ispirate cover romantiche come A River Like You (Ian Davison) arricchita dai controcanti angelici di Linda Richards, e dall’atmosfera magica come Bonnie Annie Laurie (Alicia Scott), tanto sobria quanto autentica, sospesa lungo le verdi colline scozzesi, tra luci flebili e folte nebbie avvolte di onirica nostalgia. Ma c’è anche l’aspetto curioso: l’espressività baritonale ed emozionale di Archie rimanda in parte a quella di Fabrizio De André (ascoltare per credere). Non mancano ottimi brani tradizionali, Mary Ann e Lord of The May sono espresse magistralmente , interpretate nei modi esclusivi di chi “conosce” veramente . Infine la parte più interessante del disco: i suoi nuovi pezzi. Lo splendido brano d’apertura, Waltz into Winter , descrive la natura che lo circonda con una gentilezza d’altri tempi espressa da una voce elegante e distesa che scalda il cuore (quasi fosse un Gordon Lightfoot britannico), schegge di saggezza al servizio di una melodia che profuma di Caledonia. Suggestive anche Half The World Away , Song for a Friend mentre la bellissima pagina finale di The Parting Glass (Fisher/Goodenough) va oltre, qui la fine sensibilità di Archie si sublima tra le corde lievemente arpeggiate della chitarra, note carezzate al servizio di parole sommesse e intense, intarsiate dal flauto romantico di Isaac Anderson che contribuisce a trasformare il pezzo in qualcosa di onirico e magico.
La dimensione poetica e spirituale del disco è udibile fin dalle prime note, non cercate di violentarlo con umorali pretese adrenaliniche, A Silent Song ricambia in vibrante florida bellezza solo con chi ne condivide i suoi colori gentili e ben definiti. Chi ama il folk e la tradizione scozzese/celtica non si perda questo grande musicista, da questa voce baritonale così cortese e fiera potreste scoprire che il vostro cuore ha ancora sentieri importanti e luminosi da percorrere.