Disco di equilibri e di stratificazioni questo ´The Crystal Paperweight´ di Ann Malcolm sviluppato in collaborazione con Tom Harrell. La cantante statunitense, da tempo residente in Svizzera, si affida agli arrangiamenti del grande trombettista e band leader e, per cinque degli otto brani, a composizioni dello stesso Harrell scrivendone le liriche. Il prodotto finale è molto prezioso e ricercato con arrangiamenti che valorizzano il suono orchestrale dell’ottetto a dispetto degli spunti solistici spesso volutamente lasciati emergere con discrezione. L’iniziale ´Childhood (Wishing Well)´ si apre richiamando subito l’attenzione con le note del piano e dei tre archi che, con un delicato incastro ritmico, introducono il tema svolto, come spesso avviene in questo disco, in un’ottica quasi pop che è però, alla fine, risulterà essere il maggior limite di questo disco. Dopo l’esposizione del tema le note ribattute del piano introducono un giro di soli, della leader il primo al sax alto, e contrappunti, quelli del contrabbasso sui soli del violoncellista Daniel Pezzotti (tra l’altro molto bello nel mix il passaggio tra il suono del sax e quello del violoncello!) e del pianista Colin Vallon, fino al solo di Tom Harrell che apre ad un linguaggio che ha, nella sua liricità e nel fraseggio delicato, ma non per questo non incisivo, le sue caratteristiche. Dopo il secondo tema una piccola coda permette alla Malcolm di (e)mettere tra le poche note di tutto il disco che non appaiono rigidamente scritte. Oltre a cimentarsi con i brani di Harrell la Malcolm rischia scrivendo un testo a ´Evening (Beau Soir)´ di Debussy. L’arrangiamento funziona, soprattutto sui delicati soli della Malcolm e di Harrell sostenuti da un arrangiamento tanto scarno quanto intelligente. La successiva ´Give´ promette atmosfere che l’ingresso di una ritmica squadrata e incalzante, quasi rock, modifica radicalmente sino ad una chiusura che sa di fusion vecchia scuola. Il successivo ´The Red Cat´ è un brano in cui tutto, dalla ritmica serrata e mossa del batterista Dejan Terzic, al contrabbasso e agli archi, lavora a sorreggere, oltre che il canto, anche gli spazi solistici, in cui è da notare il flauto di Domenic Landolf (uno dei due ospiti dell’ottetto assieme al bassista Wolfgang Zwiauer che si può ascoltare su ´Give´ e ´Remember The Time´ di Michael Jackson, la chiusura ´pop´ del CD). Deliziano le orecchie ´Beforte Dawn´ e la title track con arrangiamenti intensi e la tromba di Harrell che fa da protagonista. Il gioiello si avvicina: è la billevansiana ´My Bells´ arrangiata a contrappunto in una versione ´cameristica´ molto europea in cui gli strumenti dialogano con estrema libertà all’interno di canoni prefissati. Il duetto Malcolm/Harrell con il contrabbasso pizzicato è da applauso! In definitiva un album forse fin troppo vario ma con arrangiamenti molto belli. Personalmente, nell’alternanza dei brani, il mio favore va alle ballad (o ai middle tempo), alle partiture degli archi che spesso hanno una scrittura personale e ´moderna´ nell’uso degli intervalli e delle scansioni ritmiche, e alle parti strumentali di Harrell e della Malcolm. Un po’ più di ´libertà´ nel canto avrebbe sicuramente giovato agli equilibri ma l’estrema difficoltà di ri/scrittura del testo sui brani ha sicuramente frenato l’espressività della comunque bravissima Ann Malcolm. Disco abbondantemente promosso!