Andrea Zonn Rise
2015 - Compass Records / IRD
#Andrea Zonn#Americana#Bluegrass & Old Time #James Taylor #Vince Gill #Steve Gadd #Willie Weeks #Bryan Sutton #Jerry Douglas #Sam Bush
Grazie alle sue conoscenze e alla sua bravura, nel 2003 firma con la Compass Records con la quale incide il suo primo CD di covers Love goes on, al quale segue un altro lavoro nel 2005 Hands Across the water, progetto nato per raccogliere fondi per le vittime dello tsunami asiatico del dicembre 2004.
Dopo più di dieci anni Andrea, spinta da motivazioni profonde, una su tutte il dramma per i problemi di salute del figlio di soli sette anni, sospinta anche dall’incitamento di tanti amici artisti, dà vita ad un album cantautorale profondo di rara bellezza dal titolo Rise. Il titolo prende spunto dalla traccia numero sette dell’album che Andrea scrive per il figlio. Una canzone intensa che assomiglia molto ad un gospel con sfumature jazz, ricamata dal suono della tromba di Walt Fowler. Un brano forte ed introspettivo che vuole essere un messaggio di speranza per se stessa, suo figlio e tutti coloro che nella vita sono costretti ad affrontare situazioni e prove molto difficili e dolorose da superare.
In questo lavoro Andrea si libera di quella parte di lei che per molti anni ha dovuto combattere interiormente, nei silenzi e nei magoni reconditi di una sofferenza apparentemente sorda. Con l’aiuto di James Taylor, Vince Gill, Keb’Mo’, del bassista Willie Weeks e del batterista Steve Gadd, confeziona un’opera significativa, caratterizzata da brani che assumono suoni e pieghe differenti, dal folk, al bluegrass, alla celtica, al jazz fino al pop. Tutto si amalgama come per incantesimo dando vita ad un lavoro davvero interessante ed originale.
L’album si apre con Another Side of Home composta insieme a Bill Loyd. Sicuramente un brano folk che rappresenta una riflessione sulla vita, il tempo e l’età che trasformano cose e pensieri. Voce splendida ed armoniosa in un’atmosfera magica con un bel arpeggio di Bryan Sutton.
In No reason to feel good, Adrea duetta con Keb’ Mo’ in un brano che cresce di secondo in secondo in maniera vibrante e forte con in prima piano il violino di Andrea e la chitarra elettrica di Keb’Mo’.
Crazy if You let it è una ballata intensa ed armoniosa, in cui la melodia si fonde con la voce di Vince Gill che accompagna Andrea in un percorso intrinseco di sentimenti e passioni. Brano meditativo e d’atmosfera come la traccia successiva I Can’t Talk About It Now, un’spirata ballata dalla melodia suggestiva.
Con Let Them Go ci tuffiamo nell’oceano californiano. Insieme a Mac McAnally, Andrea ricama una canzone leggera e fresca che ci riporta alle atmosfere di fine estate, dove seduti in riva al mare con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte lontano si cercano nel pathos del momento le risposte sul proprio futuro. Sound davvero coinvolgente.
Where the water meets the sky è un country energico, in chiave bluegrass molto vivace dove in evidenza come sempre il violino di Andrea e il mandolino di Same Bush che rendono il brano davvero piacevole.
Another Swing and a Miss ci riporta agli anni ‘20/30, nei locali fumosi di Chigago, in un atmosfera surreale e notturna. Sugli scudi il banjo di Alison Brown. You make me Whole in duetto con James Taylor è una ballata intensa, carica di passione, in stile Carole King. Brano profondo che suscita fortissime emozioni. Da brividi. L’album si chiude con la splendida Ships in coppia con Trace Adkins che grazie alla sua possente voce lirica esalta il testo di Andrea.
Rise è un album molto bello ed intenso che merita di essere ascoltato e riascoltato. Un lavoro di pregevole fattura che risulta piacevole, forte e passionale.