Amy Denio Tutto Bene - Canzoni sulla Fisa
2010 - Spoot Music
Amy Demio è una artista italo-americana di area avant-garde/sperimentale, residente a Seattle. Polistrumentista (suona chitarra, basso, sassofono, fisarmonica, batteria), negli anni ha accumulato una pletora di progetti con artisti dalle aree espressive più disparate (Francisco Lopez, Derek Bailey, Pauline Oliveros, Chris Cutler, Guy Klucevsek, Chuck D), collaborazioni con musicisti attivi ai quattro angoli del globo (i radical-folk austriaci Die Resonanz Stanonczi, l´americano Billy Tipton Memorial Saxophone Quartet, di cui è cofondatrice, i Tone Dogs, con Matt Cameron dei Soundgarden), e elaborazioni sonore per spettacoli di teatro e ballo, spesso legando la sperimentazione alle specificità etniche, da quelle taiwanesi alla musica brasiliana.
Musicista autodidatta sin dall´età di dodici anni, si laurea in composizione nel 1983 e tre anni dopo si sposta a Bombay per imparare le tecniche del canto della musica indiana, proponendo poi, però, una vocalità molto personale, spesso svincolata da matrici espressive preordinate. Tutto bene, canzoni sulla fisa è un compendio al lavoro della Demio in ambito, diciamo sommariamente, cantautorale. Pesca in vent´anni di produzione per varie etichette, e restituisce differenti sfaccettature di creatività fatta di canzoni sghembe.
Dal repertorio dei Danubians (gruppo avant-folk sperimentale ungherese) vengono pescate Hanana, per voce e armonica, e Karouselka, impreziosita dalle percussioni, mentre i Die Knoedel sono responsabili di una ´blasmusik´ (musica folklorica di origine austriaca) spogliata del kitch (meno ragazze, wurstel e crauti e più sostanza, insomma) come nella giocosa iniziale Ambaraba Ci Ci Co Co (proprio lei), in Cervello a Sonagli (estasi melanconica per canto e tastiera), nella mestizia paraliturgica di Long Song (organetto e voce); al repertorio dei Pale Nudes (probabilmente il progetto in cui Amy Demio si riconosce di più) appartengono invece la spirale ritmica arabeggiante di Darling, please don´t wake me up, Downy cheek tango, Opposites, Some other spots e You never call me anymore, che uniscono tinte esteuropee e tensioni argentine; Funeral Music, una mesta melodia di sax tenore e organo che si allarga in un´allegra orgia di ottoni, violini, banjo, percussioni, è estratta dal repertorio di FoMoFlo (che comprende anche il quartetto di Jessica Tipton al completo), mentre alla sola Demio sono titolate Ghosting (for Pat Graney dance), per sola fisarmonica, Psycho marlboro, per percussioni e strumenti a fiato, ottima canditata outtake del Sun Ra all´altezza di Lanquidity, e Hanonew, per handclaps, armonica e voce.
Il disco esce per la sua personale etichetta, la Spoot Music, ed è la migliore introduzione possibile a un mondo sonoro fatto di frammenti di musiche del mondo assemblate con gusto, personalità e passione.
Musicista autodidatta sin dall´età di dodici anni, si laurea in composizione nel 1983 e tre anni dopo si sposta a Bombay per imparare le tecniche del canto della musica indiana, proponendo poi, però, una vocalità molto personale, spesso svincolata da matrici espressive preordinate. Tutto bene, canzoni sulla fisa è un compendio al lavoro della Demio in ambito, diciamo sommariamente, cantautorale. Pesca in vent´anni di produzione per varie etichette, e restituisce differenti sfaccettature di creatività fatta di canzoni sghembe.
Dal repertorio dei Danubians (gruppo avant-folk sperimentale ungherese) vengono pescate Hanana, per voce e armonica, e Karouselka, impreziosita dalle percussioni, mentre i Die Knoedel sono responsabili di una ´blasmusik´ (musica folklorica di origine austriaca) spogliata del kitch (meno ragazze, wurstel e crauti e più sostanza, insomma) come nella giocosa iniziale Ambaraba Ci Ci Co Co (proprio lei), in Cervello a Sonagli (estasi melanconica per canto e tastiera), nella mestizia paraliturgica di Long Song (organetto e voce); al repertorio dei Pale Nudes (probabilmente il progetto in cui Amy Demio si riconosce di più) appartengono invece la spirale ritmica arabeggiante di Darling, please don´t wake me up, Downy cheek tango, Opposites, Some other spots e You never call me anymore, che uniscono tinte esteuropee e tensioni argentine; Funeral Music, una mesta melodia di sax tenore e organo che si allarga in un´allegra orgia di ottoni, violini, banjo, percussioni, è estratta dal repertorio di FoMoFlo (che comprende anche il quartetto di Jessica Tipton al completo), mentre alla sola Demio sono titolate Ghosting (for Pat Graney dance), per sola fisarmonica, Psycho marlboro, per percussioni e strumenti a fiato, ottima canditata outtake del Sun Ra all´altezza di Lanquidity, e Hanonew, per handclaps, armonica e voce.
Il disco esce per la sua personale etichetta, la Spoot Music, ed è la migliore introduzione possibile a un mondo sonoro fatto di frammenti di musiche del mondo assemblate con gusto, personalità e passione.
