UN SOGNO DI MAILA<small></small>
Italiana • Canzone d`autore • pop, rock, lo-fi, acid-pop, psichedelia, british

Amerigo Verardi UN SOGNO DI MAILA

2021 - The Prisoner Records/ Greenfog

02/04/2021 di Alfonso Fanizza

#Amerigo Verardi#Italiana#Canzone d`autore

Amerigo Verardi è tornato. A cinque anni di distanza da “Hippie dixit” il cantautore brindisino è tornato con un nuovo, interessante e strepitoso album. Personalmente nutro nei confronti di Verardi una stima, sia umana che artistica, indescrivibile, tanto che l’attesa di ogni suo lavoro mi provoca, ogni volta, una certa emozione mista ad ansia. Tutto sommato, però, l’attesa ne vale sempre la pena, consapevole del fatto che negli anni di riflessione artistica il “guru” brindisino è intento a realizzare l’ennesimo capolavoro musicale del quale, in seguito, possiamo finalmente godere.
Che Amerigo Verardi fosse un cantautore sui generis, non convenzionale e capace di spingersi oltre il “classico” cantautorato d’autore lo sapevamo già e con questo “Un sogno di Maila” non fa altro che rimarcarlo in modo inequivocabile. Mai banale in tutto quello che fa, un’artista in grado di sorprenderti, destabilizzarti e conquistarti con la sua musica.

Il nuovo lavoro del musicista pugliese sorprende sotto ogni punto di vista e in ogni sua sfaccettatura, un disco da degustare dall’inizio alla fine tutto d’un fiato. Un “mantra” sonoro che, lungo tutto il percorso, sviscera parole e sonorità fuori dal tempo e dallo spazio, avvolgendo le sue quindici composizioni, sia quelle più rarefatte psichedeliche che quelle più accese sotto il profilo ritmico più pop, e ti proietta in un’atmosfera onirica disseminata di ricordi.

Il sogno di Maila” è sostanzialmente un concept album. La storia si dipana intorno al sogno, elemento principale, il cui filo conduttore è rappresentato dalla vita di Maila: “una vita che viene ripercorsa nelle sue varie fasi (provenienza da una vita precedente, nascita, infanzia, adolescenza, maturità, morte, proiezione verso una nuova vita), in una sequenza di esperienze personali, di sensazioni e di sogni, fantasiosamente tradotti in musica e parole”. Composto da quindici brani e cinque intermezzi, è la stessa strutturazione dell’album ad indirizzarti nell’ascolto, dato che nella versione in cd i brani sono racchiusi in un’unica traccia, mentre nella versione in doppio vinile le quattro facciate non presentano solchi di separazione, una precisa volontà a spingere l’ascoltatore ad immergersi nella storia senza interruzioni, in un’unica suite musicale, o quattro in base al formato, che rievoca piacevolmente quelle di alcune band degli anni settanta.

Un disco dalla grande forza espressiva, unico nel suo genere e in cui Verardi mette in mostra le sue personali doti autoriali aprendo la valigia dei ricordi attraverso un filone narrativo che sembra sovrapporre la sua storia con quella di Maila, tra “associazioni spiazzanti e citazionismo colto e divertito”. Una testualità fuori dal comune, i testi valorizzano il potere evocativo delle parole pregne di simbolico significato “schegge di plastica tutte colorate/ lanciarle in aria come i fuochi artificiali/ dalla fabbrica dei sogni/ un regalo speciale dall’industria di papà.” (“Gioco con i maschi, gioco con le femmine”), “a metà strada fra i suoi sogni di bambina/ e i suoi sensi/ dalle curve misteriose/ sorgerà lo slogan dell’estate:/ amor vincit omnia!” (“Amor vincit omnia”) o “Se la noia ti uccide/ e hai voglia di saltare sul filo/ alla fine sei come ognuno/ e così sono io/ apri gli occhi, l’amore è una droga per il popolino” (“Droghe per il popolino”), solo per citarne alcune.
D’altra parte, bisogna sottolineare come già il singolo “Due foglie” che ne aveva anticipato l’uscita, aveva fatto presagire la bellezza stilistica dell’album: “Ora che sei diventata grande/ ora che i tuoi silenzi fanno male/ e appaiono spettrali/ ora che sai dove siamo stati/ nella terra delle coincidenze/ delle vene stese ad asciugare/ al sole…”.

Dal punto di vista musicale, “Un sogno di Maila” manifesta un sound poco incline alle classificazioni, contaminato da molteplici influenze musicali, mostra un Verardi, con la solita e predisposta essenza artistica, districarsi tra ballate folk figlie di uno stralunato cantautorato (“Un’incredibile estate”, “Due foglie”), piacevoli quadretti psichedelici (“Maila mantra”, “Le parole non dette”, “Il ragazzo magico”) e sperimentazioni, senza trascurare il pop nelle sue diverse sfumature: rock (“Amor vincit omnia”, “Everest”, “Aiuto!”), british (“Droghe per il popolino”) e acid (“Gioco con i maschi gioco con le femmine”, “La mia amica Stefania”).

L’opportunità che offre l’artista è quella di riapropriarci dello spazio e del tempo e di goderne”, quindi mettetevi comodi e prendetevi del tempo a disposizione, esattamente 77 minuti, e immergetevi con tutto voi stessi nel “capolavoro verardiano”. Un’opera di spessore assoluto.

Track List

  • Maila mantra
  • Le parole non dette
  • Un’incredibile estate
  • Gioco con i maschi gioco con le femmine
  • Intermezzo1
  • La mia amica Stefania
  • Amor vincit omnia
  • Intermezzo2
  • Everest
  • Intermezzo3
  • Droghe per il popolino
  • Intermezzo4
  • Aiuto!
  • Intermezzo5
  • Il ragazzo magico
  • Due foglie
  • L’idea di una bambina
  • La cosa che sogni è nella mente
  • Vita sognata
  • Ritorno alle stelle

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