Ace Of Cups Ace Of Cups [Lost & Found]
2018 - High Moon Records
#Ace Of Cups#Rock Internazionale#Rock #High Moon Records #Summer Of Love #Denise Kaufman #Mary Ellen Simpson #George Wallace
Se avete scelto la busta numero tre state per leggere di una band chiamata Ace Of Cups. Mettetevi comodi visto che state per salire in una sorta di macchina del tempo che vi riporterà indietro di oltre cinquanta anni in una San Francisco che pochi di noi, per quanto attempati e con diverse primavere alle spalle, possono aver conosciuto.La storia inizia. a Capodanno del 1966, quando Denise Kaufman incontra Mary Ellen Simpson ad una festa ad Haight-Ashbury, celebre zona della splendida Frisco. A loro si affiancheranno la bassista Mary Gannon, la tastierista Marla Hunt e Diane Vitalich alla batteria. “Non avevo mai sentito parlare di un gruppo di sole donne, disse la Kaufman, e non mi era mai passato per la mente che esistessero band composte da sole donne. Era un’idea così impensabile…”,
Al tempo la Kaufman lavora alla Fantasy Records, storica label discografica fondata a San Francisco nel 1949 Max e Sol Weiss, e grazie a loro la band riesce a realizzare il sogno nel cassetto. James Neil Hollingworth (già manager dei Quicksilver Messenger Service), prende sotto le sue ali le Ace Of Cups. Il 10 e l’11 Giugno 1967 la band esordisce live al Festival Of Growing Things che si tiene al Sidney B. Cushing Memorial Amphitheatre a Mt. Tamalpais, a nord di San Francisco. L’evento viene generalmente considerato il primo festival rock all'aperto. All’evento partecipano bands come The Charlatans, Big Brother & The Holding Co, Country Joe & The Fish, Blue Cheer, Steve Miller Band, ed appunto le due band di cui è manager Hollingworth, ovvero Quicksilver Messenger Service ed Ace Of Cups. I riscontri son molto positivi tanto che poco prima della fine di quel magico 1967, Jimi Hendrix, nel corso di una intervista a Melody Maker spende parole entusiastiche nei confronti delle Ace Of Cups, affermando “Ho ascoltato suoni veramente groovy negli Stati Uniti, e c’è questo gruppo di ragazze, le Ace Of Cups, che scrivono le loro canzoni e la chitarrista è davvero fantastica”.
Proprio nel dicembre di quell’anno le Ace Of Cups appaiono ai cori nella spettacolare The Fool, posta in chiusura dell’album di esordio dei QMS, che sarà pubblicato nel Maggio del 1968. Nel 1969 la band viene chiamata da Bill Graham, insieme ai Sons Of Champlins ad aprire le leggendarie Three Night Run, ovvero i tre show che The Band tenne al Winterland nel corso dell’Aprile di quell’anno. Ma è proprio allora che iniziano a sorgere i primi evidenti problemi. La band è formata da ragazze che sono anche madri e, per quanto parte di un movimento Hippy la gestione di un tour con dei figli piccoli è impensabile all’epoca. “Per poter suonare e fare un tour, devi poter contare su un servizio di assistenza all’infanzia, e non siamo riuscite a capire come gestire la cosa”, dice la Kaufman. Mentre per i colleghi musicisti maschi, la cosa ha sempre avuto connotazioni ed una organizzazione diversa, per le ragazze non era certo la stessa cosa. Stereotipi comodi ed anche ipocriti che nemmeno un periodo del genere riuscì, allora, ad abbattere. Il non poter andare in tour non diede alla band la possibilità di andare in studio per incidere un album, tanto che, siamo nel 1972, la band cessa di esistere, e le componenti finirono per occuparsi di altro.
La loro storia sembrava destinata ad essere un minuscolo puntino in un oceano di band a musicisti che, a titolo diverso trovarono un posto al sole, ma la passione di un signore chiamato George Wallace, fondatore dell’etichetta High Moon Records, appassionato ricercatore e studioso della scena musicale di Frisco, viene in possesso di una raccolta intitolata It’s Bad For You But Buy It, composta da brani, demo ed estratti radiofonici delle Ace of Cup pubblicata dalla Big Beat Records nel 2003. Wallace si appassiona al sound di quelle ragazze scoprendo che la band, siamo adesso nel 2011, si sarebbe riunita per un concerto in onore di Hugh Nanton Romney Jr., conosciuto come Wavy Gravy in occasione del suo compleanno. Questa diviene l’occasione giusta per poterle incontrare proponendo loro di entrare in studio a registrare il disco che avrebbero potuto e dovuto incidere al tempo. Del progetto non fa parte Maria Hunt. Lo Studio Laughing Tiger a Marin (CA), ospita le sessions per la registrazione del disco d’esordio delle Ace Of Cups.
Alle registrazioni vanno man mano unendosi Bob Weir, Taj Mahal, Jorma Kaukonen, Jack Casady, Buffy Sainte-Marie. Le sessions danno vita a qualcosa come un centinaio di canzoni, delle quali ventisei vanno a comporre il doppio, splendido album della band. Con la produzione di Dan Shea, già affermato producer in ambito pop-rock, le Ace Of Cups danno vita ad un disco semplicemente delizioso che non trasuda banale nostalgia ma lascia il segno con alcuni pezzi formidabili come The Well cantata da Bob Weir in cui le Ace Of Cups si dedicano a cori e controcanto in una canzone che avrò ascoltato centinaia di volte e che mi ha spinto a voler recuperare questo disco ingiustamente ignorato sulle pagine di Mescalina.L’album è un crogiolo di stili che non entrano in rotta di collisione fra loro ma, anzi, ne costituiscono l’innegabile punto di forza. Dall’incalzante Feel Good, travolgente e piacevolissima come poche, alla old fashioned style di Fantasy 1 & 4, passando per la deliziosa We Can’t Go Back Again con l’organo che da un tocco fantastico alla canzone, fermandosi in contemplazione davanti ad una favolosa Life In Your Hands che potrebbe uscire da un disco degli Staple Singers, con un Taj Mahal portentoso, proseguendo con una On The Road Again dai toni Country, per andare alla casella dai contorni Soul con Buffy-Sainte Marie che caratterizza l’ottima Popper in The Pot. E questo solo per citare i momenti salienti di un lavoro che merita la vostra attenzione.
Le Ace Od Cups si preparano a tornare con un secondo disco, in uscita nel corso dei prossimi mesi di questo anno di grazia 2020, anticipato da un singolo come Made For Love, inciso insieme a Jackson Browne, Bob Weir e David Freiberg (sì proprio quello dei QMS), onestamente dal sapore un po' banale, pur restando piacevole. Vedremo.
Nel frattempo, sapete cosa fare.