Abiku La vita segreta
2014 - Sherpa Records
Nella prima breve traccia (Guerra civile) si parla con semplicità di conflitti interiori e del rapporto con la società, “tra vita invisibile e vita reale”. Canzone nichilista è la presa di coscienza dei propri errori, malgrado il testo apparentemente pessimista, si serve di suoni leggeri per dimostrare il nostro essere microscopici nei confronti del mondo e della storia; si parla di fughe, di sogni di gloria e di “America” in (Dammi una mano) Pakistan e di fossilizzazione da provincia in Qui non succede mai niente. Duplice lettura per Sommergibile, da una parte l’alluvione dell’Albinia dall’altra l’incapacità di apparire come gli altri ci vedono, due fenomeni diametralmente opposti che si fondono dentro un unico scenario, musicalmente credo sia il pezzo migliore dell’intero album grazie alla splendida melodia sintetica.
I cinque ragazzi grossetani nonostante la giovane età hanno dato una bella lezione di come si fa musica, sono riusciti a confezionare un ottimo album rubando il classico sound anni ’60 e fondendolo allo shoegaze e ad un pizzico di dream pop. La vita segreta ha qualcosa di vintage, e come un vinile si divide in due, dopo le prime sei tracce una breve pausa e si riparte con la seconda parte, che si apre con il glockenspiel di Fonteblanda, seguita dalla fantastica Parsec che risente dell’eco dei Flaming lips. Il tema della vita segreta è il confluire dell’estro del tastierista (Edoardo Lenzi) in un unico pezzo strumentale ed immenso; Otto ore è lo spauracchio del lavoro, incubo e sogno impalpabile di molti.
La vita segreta si chiude con Non andare via, che per l’occasione si fa in due, nella prima parte si parla di contatti, delle trame che tessono le anime, capaci di cambiare il corso della vita; la chiusura del pezzo è una ragnatela di suoni entro cui è impossibile non restare intrappolati, ed è pure l’apertura della seconda parte, un loop continuo ed un brevissimo testo: La vita è facile/se sei con me./ Non andare via.