Cattivi guagliuni<small></small>
Italiana • Folk • Dub, Raggamuffin

99 Posse Cattivi guagliuni

2011 - Artist First

28/12/2011 di Annalisa Pruiti Ciarello

#99 Posse#Italiana#Folk #Dub

I cattivi guagliuni sono tornati dopo dieci anni di silenzio, e dopo essersi persi e poi ritrovati. Per chi non ci sperava più i 99 Posse tornano più taglienti di prima con un album potente che profuma d'esordio.
Paragonando la musica all'amore, loro stessi hanno affermato che come in un matrimonio si sono trovati nel limbo della routine, ma dopo quattro anni di separazione ci dimostrano che si “amano” ancora.
È privo della quota rosa questo nuovo lavoro; Meg è uscita dal gruppo e non ha voluto partecipare alla reunion (almeno per il momento).

Cattivi guagliuni è il titolo del nuovo album della band partenopea, senza filtri e senza censure ci mostrano la realtà delle periferie, che non è solo quella di Napoli, ma di ogni singola città.
Rimangono attaccati alle radici ed alle proprie tradizioni, non tradiscono la loro lingua, e continuano a cantare in dialetto (lo stesso che li portò nel 1994 e nel 2000 ad aggiudicarsi la Targa Tenco).
Le sonorità sono sempre le stesse: le calde melodie della loro terra natia convertite al sound elettronico ed ai ritmi martellanti del raggamuffin.

PLAY: University of Secondigliano è la storia di un ghetto, scenario di criminalità organizzata e di faide cammorristiche, raccontate a suon di rap e rime affilate come lame di coltelli.
Cattivi guagliuni, che dà il titolo ed anticipa l'album, è un brano colmo di rabbia, è la quotidianità di chi vive ai margini della società, per scelta propria o per induzione, forse con l'unica colpa d'essere nato nel posto e nel momento sbagliato. Il video della suddetta canzone è stato curato da Abel Ferrara e girato in occasione del 68° Festival del Cinema di Venezia.

I 99 Posse si avvalgono della collaborazione di Michele Salvemini, in arte Caparezza, in Tarrantella pè campà, tra ska e sintetizzatori fanno saltare, smuovono gli animi, come fanno i protagonisti del testo: musicisti per bisogno.
Tragicamente realistica è Italia spa, le cui parole fanno male; narra di un'apparente Unità d'Italia, fatta di diseguaglianze e discriminazioni, i napoletani cercano di dare una personale definizione di “Questione Meridionale”. “Rappano” sulla sconfitta dei Moti d'Indipendenza dell'800 e spostano l'attenzione alle lotte per la libertà dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Folklore in apertura di La paranza di san precario: è un pezzo punk, il più rock dell'album; a tratti funk è invece Penso che non me ne andrò. Resto umano è dedicata all'attivista Vittorio Arrigoni ucciso a Gaza. È consigliatissimo poi l'ascolto di Yes weeend, una piacevole short song con frammenti di "comizi" di Franceschini, Bersani e Finocchiaro.

Loro saranno pure dei cattivi guagliuni ma le loro sono ottime abitudini, suonano e non temono censure, hanno il coraggio di denunciare fatti ed avvenimenti conosciuti a tutti o quasi. Il compito della loro musica è quello di informare con temi scottanti e testi impegnati, che meritano ascolto.

 

Track List

  • UNIVERSITY OF SECONDIGLIANO
  • CANTO Pè DISPETTO
  • CATTIVI GUAGLIUNI
  • LA PARANZA DI SAN PRECARIO
  • ITALIA SPA
  • VILIPENDIO
  • YES WEEKEND
  • TARANTELLA Pè CAMPà
  • MORIRE TUTTI I GIORNI
  • ANTIFA
  • RESTO UMANO
  • CONFUSIONE TOTALE
  • Mò BASTA
  • MAI PIù IO SARò SAGGIO
  • PENSO CHE NON ME NE ANDRò