Harry Marshall

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Harry Marshall Nuovo singolo per Harry Marshall, Cost of Living

01/05/2023 di mescalina.it

#Harry Marshall

Nuovo singolo per Harry Marshall, cantautore australiano di nascita, ma ormai londinese d’adozione, Cost of Living, in cui interviene su un tema molto attuale nel clima politico ed economico del Regno Unito, rivolgendosi direttamente e principalmente ai governanti e ai politici in generale. Il brano parla infatti del costo della vita a Londra e nel Paese in generale e l'artista spiega che si è ispirato anche alla propria esperienza personale, laddove anche per un musicista non è facile sbarcare il lunario in una città come Londra. La canzone è quindi pensata come un commento sulla disuguaglianza economica della società presente, dove ovviamente gli aumenti dei prezzi e i salari stagnanti pesano soprattutto su chi già fa fatica ad arrivare alla fine del mese. Il singolo ha ora anche un video:



“Volevo dipingere un personaggio che tutti conosciamo piuttosto bene. Un povero ragazzo che ha il mondo contro di sé a causa di problemi completamente fuori dal suo controllo, che annega i suoi dispiaceri cercando una via di fuga. Vai dal tuo ubriacone del posto, ne troverai uno da qualche parte, e sono sicuro che avrà qualche storia da raccontare”, spiega ancora Harry.  

Il brano appare un pezzo rock piuttosto "tirato", imperniato sulle chitarre elettriche e sulla base ritmica in bell'evidenza; la sua denuncia sociale e politica esplicita è accompagnata da immagini dei TG, dei politici inglesi, di vari scontri sociali con la polizia, ecc. 

La canzone è stata scritta da Marshall con il collaboratore di lunga data Chad Schlosser (Fleetwood Mac, Cage The Elephant, 5 Seconds of Summer, The Kooks), che ha anche prodotto la traccia.

L'artista ha aggiunto ancora che il pezzo è un invito all'azione per trovare modi per sostenere i lavoratori e garantire che il costo della vita non sia un peso insopportabile per coloro che stanno già lottando. 

A fine marzo Harry Marshall aveva presentato invece il singolo Je t’adore, che, tra riff di chitarra tipici del jangle pop e assoli, synth e momenti acustici più raccolti, esplorava le tematiche del solipsismo e delle tendenze narcisistiche che spesso sono attribuite agli artisti.