Il disco conferma ed amplia la visione musicale dei Mambassa, il loro suono pieno e riconoscibile.
NON AVERE PAURA è stato anticipato dal singolo “Melancholia” che è stato in anteprima su FANPAGE.IT . Il brano fa parte della colonna sonora di Monitor, film di esordio di Alessio Lauria, prodotto da RaiCinema, con Michele Alahique e Valeria Bilello, (che compaiono nel video), ed è stato presentato alla scorsa Festa del Cinema di Roma.
TOUR DI PRESENTAZIONE
17.12.15 MILANO - Serraglio
18.12.15 - TORINO - Cap 10100
22.01.16 – ASTI - Diavolo Rosso
30.01.16 - ROMA - Monk
MELANCOLIA SU FANPAGE.IT
http://youmedia.fanpage.it/video/af/VhplE-Sw17xqEshU
STEFANO SARDO, cantante della band, illustra il nuovo percorso della band, con la descrizione di “Non aver Paura”:
“Le cose che non si fanno, per la paura.La vita che non si vive davvero, le relazioni che non si spezzano anche quando sono in sofferenza, la resistenza che non si organizza nemmeno quando ti levano la libertà…
Siamo cresciuti nel benessere, noi nati negli anni Settanta, ma poi quel benessere si è eroso sempre di più man mano che diventavamo adulti, e l’unica cosa che ci è rimasta, alla fine, è stata la paura.
Queste 8 canzoni parlano di lei, la Paura, e delle sue conseguenze.
Come il fatalismo insinuante e languidamente esistenzialista di Melancholia, o l’eccesso di consapevolezza che inibisce, in Niente paura. Oppure il senso di smarrimento, quasi una deriva nello spazio profondo, de Il centro dell’universo, o la paura della passione, ne L’altro. Parlano della vertigine dell’intimità tra sconosciuti - Dormi con me – o del senso di insignificanza metafisica, in Particelle. Parlano della missione ostinata e fragile di un rapporto sentimentale – Una relazione – o dell’impossibilità di fare i conti con una perdita, in Rumblefish, dedicata a Giuseppe Napoli, il fratello di Fabrizio (che canta, eccezionalmente), musicista, scomparso qualche anno fa.
8 brani soltanto, frutto di una lunga e dolorosa cernita dentro un corposo repertorio, sfrondato con l’idea di salvare solo l’essenziale, per cercare di onorare al meglio i nostri venti anni di storia.
8 canzoni - prodotte da noi con Andrea Bergesio, che le ha registrate e mixate - che tentano la via dell’onestà, senza troppi abbellimenti, proprio come i ritratti in oro, che Tommaso Pincio ha curato per l’artwork.”
Non avere paura – tracklist
1. MELANCHOLIA (4:18)
2. NIENTE PAURA (4:12)
3. IL CENTRO DELL'UNIVERSO (7:08)
4. L'ALTRO (6:16)
5. DORMI CON ME (3:27)
6. PARTICELLE (5:21)
7. UNA RELAZIONE (3:58)
8. RUMBLEFISH (3:22)
I MAMBASSA live – Gigi Giancursi ex Perturbazione è la new entry
Fabrizio Napoli dopo vent’anni ha deciso di lasciare la band e per sostituirlo sul palco i Mambassa hanno chiamato Gigi Giancursi, ex chitarrista dei Perturbazione, in uscita da qualche mese dalla band di Rivoli.
La formazione live sarà così composta. Stefano Sardo – voce; Massimo Lorenzon – batteria; Andrea Bergesio – tastiere; Gianfranco Nasso – basso; Luca Cognetti – chitarre; Gigi Giancursi – chitarre
1995 – 2015: 20 anni di MAMBASSA
Era il 1995 quando Stefano Sardo e Fabrizio Napoli, tornando da un concerto del Primo Maggio di Roma in macchina verso il Piemonte, decidono di fondare una band insieme, per la quale arruolano subito il batterista Massimo Lorenzon, di Bra come loro. Si mettono a bazzicare a Torino per convincere Max Casacci a produrre il loro demo, e con quella acerba collezione di sei brani inediti su cassetta ottengono un risultato inatteso: un contratto discografico con Claudio Cecchetto, il king maker del pop commerciale anni ‘80. Umore Blu Neon, album di esordio dal sound pop elettroacustico con venature di soul bianco, esce nella primavera del 1997 per la FRI, registrato in Casa Sonica con la produzione artistica di Max Casacci. Risultato: molto airplay radiofonico, molti concerti e qualche sbracata esuberanza da testosterone. A partire dal secondo travagliato disco, 2M (1999), il rapporto con Cecchetto si chiude e i Mambassa ritorno nell’ambito indie cui sentono di appartenere, firmando con la Mescal. Il terzo disco, Mi manca chiunque (2002), è quello della maturità: abbandonata la formula a due voci con l’abbandono del vocalist Davide Tallone, la formazione si consolida sulla line up due chitarre (Nino Azzarà è la leading guitar dai tempi di 2M) basso e batteria, e il songwriting di Sardo e Napoli si affina, come è testimoniato da Il cronista, che diventa uno dei brani simbolo della band, che quell’anno va in tour coi Subsonica, aprendo i loro live nei palazzetti nel tour Amorematico. Il sound potente si asciuga e sale d’intensità con Mambassa (2004), quarto album omonimo prodotto da Davey Ray Moor dei Cousteau, che vede l’apporto importante di Gianfranco Nasso al basso. Ormai i Mambassa hanno un suono riconoscibile e un loro modo di scrivere canzoni, i riscontri critici sono spesso molto buoni e c’è un seguito non troppo numeroso ma fedele … Ma a questo punto Stefano Sardo ha cominciato a prendere la strada del cinema: vive a Roma e fa lo sceneggiatore e la band, radicata in Piemonte, ne risente. L’attività si riduce, e presto si chiude anche il rapporto con Mescal, e Nino Azzarà lascia la band. Sembra finita lì e invece dopo sei anni ecco un nuovo disco: LP esce nel 2010 con la EMI, che mette sotto contratto la band grazie ai buoni esiti del singolo Casting. La produzione è in mano ad Andrea Bergesio, ormai membro aggiunto della band, che li segue anche nella registrazione della colonna sonora del film Workers – Pronti a tutto, uscita per la Warner Chapell nel 2012.
A questo punto l’attività cinematografica di Sardo si è fatta intensa (in pochi anni firma i copioni de la Doppia Ora, Tatanka, Il ragazzo invisibile, le serie Sky In Treatment e 1992) e la band per un po’ lavora a una nuova infornata di brani inediti di Fabrizio Napoli a forte prevalenza acustica, a cui poi Sardo aggiunge parole e voce. Ci vogliono tre anni perché questo lavoro prenda corpo ma finalmente nel 2015, il nuovo album – Non avere paura - è pronto. E’ il sesto disco ufficiale dei Mambassa ed esce (26 novembre con l’etichetta Believe) a vent’anni da quel lontano viaggio in macchina Roma-Bra che sancì la nascita della band. Vista oggi, tutta la discografia dei Mambassa è una specie di lungo concept-album sui rapporti sentimentali incasinati, l’incomunicabilità, le ansie e le preoccupazioni di una generazione costretta a crescere e farsi adulta sotto la cappa asfissiante del ventennio berlusconiano.
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