Francesca Pichierri

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Francesca Pichierri Io sto bene: Francesca Pichierri e l’ironia come arma contro il dolore

11/12/2024 di mescalina.it

#Francesca Pichierri #Emergenti#Songwriting

L’artista indipendente Francesca Pichierri torna con il suo terzo singolo, Io sto bene. Tratto dal suo concept album Cellule stronze, questo brano introduce un tocco inaspettato di umorismo e leggerezza nel racconto del percorso della madre con il cancro ovarico, pur conservando la profondità emotiva che ha caratterizzato il lavoro di Pichierri fino ad ora.

I suoi due singoli precedenti hanno ricevuto recensioni molto positive da piattaforme musicali rinomate come Plastic Magazine, Rockit e Cage Riot, per citarne alcuni.

Con Io sto bene, Pichierri svela una nuova sfaccettatura del suo percorso artistico, spostandosi dai toni più intensi e spesso cupi delle sue precedenti uscite verso un approccio più giocoso ed eccentrico. Ispirata da un ricordo dolceamaro della madre—che, ancora stordita dall’anestesia, insisteva per trovare il telefono e rassicurare la famiglia che "andava tutto bene"—questa nuova traccia introduce una lente umoristica alla sua narrazione. Questo momento tenero e al contempo bizzarro cattura il paradosso del cercare di stare “bene” in mezzo al caos e al disorientamento. Con Io sto bene, Pichierri tocca una verità che parla a tutti: a volte, abbracciare l’assurdità della vita con umorismo e ironia è il modo migliore per affrontare i suoi momenti più oscuri.

Pichierri racconta: “Questa canzone cattura un momento che è al tempo stesso straziante e, col senno di poi, quasi surreale. Quando mia mamma si è svegliata dopo il primo intervento, mi ha videochiamato dall’ospedale per dirmi che stava bene. Ma nei suoi occhi e nella sua voce riconoscevo una estrema stanchezza e vulnerabilità, lo sforzo interiore di non lasciarsi sopraffare dalle emozioni. In questo brano ho voluto catturare quel mix dolceamaro di forza e fragilità—la necessità di sostenere e proteggere chi ti circonda, anche quando dentro ti senti a pezzi.

L’istinto della madre di Pichierri di rassicurare gli altri, anche quando era lei ad aver bisogno di conforto, è qualcosa in cui molti possono riconoscersi. Ci parla di quei momenti in cui nascondiamo il nostro dolore per proteggere chi ci sta accanto, o insistiamo nel dire che 'stiamo bene'—perché spesso ripeterlo è l’unico modo per andare avanti in situazioni più grandi di noi.

Sul piano musicale, il brano si caratterizza per un’impronta sperimentale, mescolando influenze indie pop, art pop e avant-garde. L’abilità vocale di Pichierri brilla, grazie all’uso creativo di effetti vocali che producono contrasti e texture inaspettate, evocando una sensazione di caos e spaesamento e catturando la precarietà emotiva, il sentirsi al limite. Cambi di tempo e atmosfere stratificate giocano con le aspettative dell’ascoltatore, alternando momenti di intimità e instabilità. Il brano evoca la dissonanza del cercare di mantenere la calma in un mare di emozioni turbolente.

Traendo ispirazione da artisti come Regina Spektor e Jacob Collier, così come icone avant-garde come Diamanda Galás e Nina Hagen, Io sto bene unisce vocalità eccentriche e contrasti audaci per creare un paesaggio sonoro giocoso, ma emotivamente ricco. Il risultato è un pezzo eclettico, ricco di sfumature e occasionalmente umoristico che celebra quello che Pichierri chiama “il sacro diritto di sclerare” —il diritto di sentirsi umani e imperfetti nei momenti difficili.

Pichierri ha composto e registrato Io sto bene nella sua vecchia cameretta, arrangiando e producendo il brano in collaborazione con il produttore e musicista Stefano Iuso. La canzone è ricca di impronte sonore e registrazioni foley che evocano in modo esagerato “l’esperienza” chirurgica—dai suoni delle lame al rombo dei trapani—aggiungendo un tocco umoristico e oscuro alle ansie frequentemente legate a luoghi quali ospedali e sale operatorie. Questi suoni sottolineano la dimensione surreale e a tratti assurda dell’affrontare la malattia.

Io sto bene è il terzo di otto singoli che saranno pubblicati nel corso del 2024 e del 2025, culminando con l'uscita del concept album Cellule stronze nel 2025. Con un titolo deliberatamente provocatorio, l’album esplora non solo le sfide fisiche e psicologiche del cancro, ma anche le dinamiche sociali che ne derivano.


Instagram: @fra_picky 

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Fonte: artista