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Paolo Talanca Fra la via Emilia e il West,il libro di Paolo Talanca su Francesco Guccini
Tramite il percorso Pàvana-Modena-Bologna-Pàvana, il libro rintraccia i luoghi fondamentali della sua vita, i ricordi, gli aneddoti e le letture amate che costituiscono riferimenti essenziali della sua poetica. Dagli esordi del beat, con brani simbolo per un’intera generazione come “Dio è morto” o “Auschwitz”, passando per la stagione d’oro dei cantautori, quegli anni Settanta in cui è stato un riferimento cruciale grazie a canzoni come “La locomotiva” o “Eskimo”, o più intimi come “Incontro” o “Amerigo”.
Il modo poi in cui ha cantato gli anni Ottanta, con un rinnovamento musicale che ha saputo strutturare maggiormente il proprio stile, in un decennio segnato dal maestoso concerto del 1984 in Piazza Maggiore a Bologna, da cui questo libro ha preso in prestito il nome. Fino agli anni Novanta, di rabbia e d’amore, che attraverso il brano “Addio” prefigurano la scia che porta a “L’Ultima Thule” e ai giorni nostri.
Paolo Talanca è critico musicale, insegnante e saggista. Scrive per Il Fatto Quotidiano e ha all'attivo diverse collaborazioni con le più prestigiose rassegne musicali italiane. Si occupa di formazione docenti, con lo scopo di inserire la canzone d’autore nelle materie scolastiche e ha scritto diversi libri sulla musica di qualità, compreso un manuale sul "Canone dei cantautori" che scaturisce dal suo Dottorato di ricerca in Letteratura italiana. Direttore artistico dell’Osteria delle Dame di Bologna alla sua recente riapertura, è borsista all'università di Siena per un progetto dal titolo "La ricezione dell'opera di Fabrizio De André", nato in collaborazione con il Centro Studi e la Fondazione De André.