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Aliya Whiteley Esce La Muta di Aliya Whiteley per Carbonio Editore
Collana Cielo stellato
(novità settembre 2021, pp. 224, Euro 15,50, eBook Euro 7,99)
Traduzione di Olimpia Ellero
(novità settembre 2021, pp. 224, Euro 15,50, eBook Euro 7,99)
Traduzione di Olimpia Ellero
“Prima indossiamo, e poi di dosso ci strappiamo, noi stessi.
Più e più volte cambiamo.
Quant’è strano, ciò che diventiamo, e ciò che buttiamo”.
Torna una grande autrice inglese, annoverata tra le scrittrici più radicali della fantascienza contemporanea: Aliya Whitley. Un immaginario composito, fecondo, intrepido la rende, sulla scia di Margaret Atwood e Naomi Alderman, interprete di un nuovo modo di intendere il genere, in cui un realismo crudo e visionario si fa mezzo per affrontare i più spinosi temi sociali, in particolare il ruolo della donna e il controllo che la società tende a esercitare sul suo corpo e sulla sua sessualità.Più e più volte cambiamo.
Quant’è strano, ciò che diventiamo, e ciò che buttiamo”.
Intrigante, ironico, audace, La muta descrive uno strano mondo, molto simile al nostro, in cui si cambia pelle ogni sette anni. E insieme alla pelle si dissolvono i desideri, le speranze, i sentimenti di cui era impregnata. Con la muta si perde tutto quello che si è stati fino a un attimo prima, continuando a vivere assieme alla stessa persona, ma senza più amarla, rassegnandosi a un sentimento ormai finito.
Ma c’è qualcuno, come Rose Allington, che non riesce a ignorare il cambiamento e andare avanti come se nulla fosse. Una malattia rara, la Sindrome della Muta Estrema, la costringe a mute improvvise ed estenuanti, e ogni volta lo sconvolgimento psicologico la porta a lasciarsi tutto alle spalle e cambiare radicalmente vita. A trentotto anni Rose ha già vissuto nei posti più disparati e ha svolto i lavori più vari – membro della Royal Air Force, addetta alla sicurezza nei locali, bodyguard, adesso commessa in un negozio di abiti usati.
E così, quando all'improvviso il suo ex amante, Max Black, torna a cercarla e le offre un ingaggio come investigatrice, Rose capisce che qualcuno le sta tendendo una trappola. Consumatore compulsivo di Suscutin, un potente farmaco capace di bloccare le mute, Max Black è una star del cinema abituata a vivere nel lusso e ad avere tutto ciò che desidera. Non si è mai abituato agli strappi emotivi provocati dalle mute e conserva con una sorta di feticismo tutte le sue vecchie pelli. Ora però la sua preziosa collezione gli è stata rubata…
Rose intuisce che nell’inspiegabile furto c’è qualcosa che la riguarda e sa di dover prendere una decisione difficile: cedere al ricordo di un amore elettrizzante che neppure le mute hanno cancellato del tutto, o resistere, non voltarsi indietro e continuare per la propria strada?
Whiteley ci dice della necessità umana di cambiare e al contempo della difficoltà di farlo perché, per favorire il cambiamento, occorre rinunciare a una parte di sé. E ci lascia con una domanda: che ruolo ha l’amore nelle nostre vite? Finisce per annidarsi comunque dentro di noi? Oppure si arriva a un punto in cui è possibile prescindervi?
L’amore viene radiografato nella sua multiformità – amore-passione, amore-attaccamento, amore-nostalgia – e da esso scaturiscono altre questioni correlate quali il bisogno di stabilità, l’istinto evolutivo, l’insostenibilità della perdita.
Come nei precedenti romanzi, Whiteley conferma una strepitosa capacità immaginativa e torna ad attingere dal tema della corporeità, della fisicità. Se ne La Bellezza aveva descritto un mondo senza donne e stravolto completamente la fisiologia umana in un inno alla fluidità di genere, e ne L’arrivo delle missive aveva fatto del corpo il veicolo per un messaggio alieno superando le barriere spazio-temporali della narrazione, stavolta si concentra sul rapporto tra la sfera fisica e quella emotiva, che non sono più separate ma interdipendenti e indissolubili.
La muta è un romanzo di originalità incendiaria e feroce che sviscera il concetto di amore e la sua caducità con una metafora – quella della mutazione di pelle – talmente forte ed evocativa da ingenerare un intero universo narrativo.
Aliya Whiteley è nata nel Devon nel 1974. Autrice di romanzi, racconti, poesie e saggi è stata nominata due volte per il Pushcart Prize, nel 2007 ha vinto il Drabblecast People’s Choice Award. Finalista al John Campbell Award, La muta ha vinto il Subjective Chaos Award come miglior romanzo fantasy.
Di Aliya Whiteley Carbonio ha pubblicato La Bellezza (2017) e L’arrivo delle missive (2018).