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Michele Gazich Michele Gazich presenta "Argon" a Roma
ore 18.30 presso la sede della rivista La Civiltà Cattolica in via di Porta Pinciana 1 Michele Gazich presenterà il nuovo album Argon.
Per l'occasione l'artista sarà affiancato da Giovanna Famulari e dalla chitarra di Marco Lamberti.
Concerto gratuito con prenotazione obbligatoria a: eventi@laciviltacattolica.it
L'album è disponibile in tutti i negozi di musica, nei digital store e al link http://www.appaloosarecords.it/argon
“L’Argon, (dal greco á¼€ργÏŒς –ÏŒν, cioè “refrattario all’azione, pigro”) – racconta Gazich - è un elemento chimico della tavola periodica, fa parte del gruppo dei gas nobili, nobili perché hanno la caratteristica di non combinarsi o combinarsi a fatica con gli altri elementi. Un tempo veniva anche detto, suggestivamente ed evocativamente, inerte e raro."
Esce su etichetta FonoBisanzio, con distribuzione IRD International Record Distribution, Argon, il decimo album di Michele Gazich, scrittore di canzoni e violinista di fama internazionale, già a fianco di songwriters come Mary Gauthier, Eric Andersen, Michelle Shocked, e Mark Olson.
Argon, inoltre, è il titolo del primo racconto de Il sistema periodico (1975) di Primo Levi: autobiografia attraverso i 21 elementi della tavola periodica, che diventano spunto per brevi narrazioni autobiografiche. Levi, oltre che scrittore, fu chimico. Nel racconto Argon, Levi descrive i suoi antenati ebrei piemontesi, che vivevano, in un atteggiamento di dignitosa astensione, a margine della società per forza, ma anche per scelta.
Gazich ha esteso la metafora di Levi, per cantare anche della condizione dell’artista: "spesso a margine (non serve riepilogare ciò che è avvenuto o non è avvenuto per gli artisti in questi anni di pandemia), tuttavia mai marginale. Se si escludono rari casi felici ed eclatanti, il lavoro dell’artista è segreto e negletto dalla società, perché è apparentemente inutile. Esso è invece fondamentale per la sopravvivenza del mondo, come l’altrettanto segreto lavoro delle api e dei lombrichi”.
La voce di Gazich conduce attraverso un percorso di canzoni dai testi duri e forti, caratterizzati da immagini poetiche intense, dolcissime e sconvolgenti insieme. La seconda voce dell’artista è il suo violino, che in quest’album si squaderna e si declina in tutte le sue anime: strumento classico, ebraico, slavo, folk e anche spregiudicatamente rock. La maggior parte delle nuove canzoni è dedicata e ispirata a poeti e scrittori.
L’album è arricchito dalla presenza di alcuni ospiti di grande valore: Giorgio Cordini (per tanti anni a fianco di Fabrizio De André) suona il bouzouki; Paolo Capodacqua (braccio destro di Claudio Lolli per decenni) offre la sua chitarra; Rita Tekeyan, cantante armena, porta i melismi e la fonazione orientale della sua voce unica; Giovanna Famulari canta e suona il suo violoncello d’autore; Lara Molino, cantante folk abruzzese scoperta da Gazich un decennio fa, esibisce nella sua lingua la sua bellissima voce, fieramente tradizionale; Marco “Tibu” Lamberti, da anni stretto collaboratore di Gazich, suona la chitarra classica; il pianista classico Valerio Gaffurini suona il piano; Vincenzo “Titti” Castrini, già al fianco di Vinicio Capossela, colora tutte le canzoni con la sua fisarmonica; la sezione ritmica, composta da Paolo Costola, da dieci anni anche tecnico del suono a fianco dell’artista, e da Alberto Pavesi irrobustisce le canzoni.