Tra le pieghe delle parole

Tra le pieghe delle parole


03/04/2014 - News di Mimmo Parisi
Et c’est passè c’est passè
E sei passata pur te
Che sei barattolo vuoto
Nella strada buttato.”
 
In bilico tra la poesia, la musica e, perfino, la filosofia. Questa una prima sintesi di quest’album di Parisi, col titolo in francese “Et c’est Passé”, composto di 6 pagine di note e significati.
Se ci si contenta di una sbrigativa visione, si direbbe che la speranza e la disillusione sono gli ‘oggetti’ che permeano tutte le canzoni, e che questo album è una sorta di raccolta di istantanee ripensate nel silenzio dello studio Stelledicarta, dove Mimmo articola la sua attività di cantautore. Speranza e disillusione costituiscono un potente ossimoro che permette di guardare comunque e nonostante, al giorno che si tramuta in notte e all’alba che accende l’orizzonte: in ogni caso, è sempre successo, la luce, anche se minima, si manifesterà. Quindi un invito alla fiducia è pur presente tra le pieghe delle parole dei 6 brani. Non mancano i marchi di fabbrica di questo cantautore appartato: punti di vista originali da poesia stradaiola (“Il Grande Cielo”), profili politici (“Arrendetevi Siete Circondati” e “Qui ci Vorrebbe John Wayne”), temi personali (“Il Dolce Tempo di Maria”) e considerazioni  sul contesto sociale decadente (“Tempi Duri) che, ormai da troppo, attanaglia questa Italia che meriterebbe ben più equilibrate figure e meno, ma molto meno, biechi personaggi più interessati a fare un passaggio al Parlamento per assicurarsi il vitalizio da nababbo, che a quello che un professionista di media capacità dovrebbe saper fare di default per la socialità.
Quindi, Parisi, cantautore appassionato del sociale, tra l’altro, pubblica quindi queste 6 canzoni all’ombra della perdita delle illusioni, come da testo di “Et c’est Passé”. Ma le illusioni sono veramente negative? Diciamo che, anzi, per grande fortuna esse esistono. E ancora, le illusioni sono la materia prima con la quale si costruisce la fanciullezza, l’età che è fatta di attese, di sogni, di speranze, perché poi  l’età adulta non riserva più neppure il piacere , illusorio e inesistente, dell’attesa di un bene futuro. E’ quindi, diamo qualche chance a questa escamotage della psiche. Infine, vale la pena ricordare che, tra i poeti, Leopardi è stato uno che ha vissuto anche grazie alle illusioni.
 
 
Alex Baldini - http://chitarre20.blogspot.it/