
LAMAREA – RESPIRO (TKAA Records)
07/03/2019 - News di Lunatik
LAMAREA – RESPIRO (TKAA Records)
Disco molto ben prodotto (dal “maghetto” catanese Daniele Grasso, che quest’anno si iventa una sotto etichetta della già conosciuta D Cave Records, ovvero The Kids Are Allright Records) questo nuovo lavoro dei Lamarea, che dalla Toscana hanno pensato bene di spostarsi nella “cava” catanese del produttore siciliano. Ne è valsa la pena. Sì, perché quella sporcizia sonora, quella pasta del suono della batteria che percorre tutto il disco, a tratti tribale, a volte smaccatamente rock, lo fi come piacerebbe ai Black Keys, è il vero “respiro”, a tratti affannoso, a tratti aperto. Dipende dal mood. Lo è per tutti noi. Prova a trovarti in una stanza buia, con pensieri ossessivi che ti rimbalzano nella testa. La title track del disco potrebbe essere l’emblema di questo mood. Con quella batteria strisciante, che sembra uscita da qualche vicolo sporco di New Orleans dove si pratica il voodoo. Oppure pensa di essere improvvisamente catapultato in qualche “highway” a metà strada tra Phoenix Arizona e Vegas, Nevada, su una decapottabile, con il sole che ti brucia sulla pelle. Il tuo respiro segue il battito del cuore, che batte sempre più forte, come il beat assassino del singolo che ha preceduto questo disco (“Un taglio netto”). E poi ti ritrovi quasi nelle strade luccicanti del video di “Where the streets have no name” (a Vegas, appunto, tra i neon iconici della città del vizio) e canti a squarciagola brani come “Castelli di carta” o “Un gioco di specchi”, che come un pezzo degli U2 sanno aprirsi e farci sognare, sulle onde infinite degli arpeggi di chitarra a la “The Edge”. Il respiro è il mantra che percorre tutto l’album. Con i suoi alti e bassi… Come nelle nostre giornate. Come nella nostra vita. Sintonizzarsi sul respiro di Lamarea a mio parere vi farà solo del bene.