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Paolo Carù È mancato Paolo Carù, fondatore della rivista Buscadero
Il mondo della musica, scritta, diffusa, amata, è in lutto. È mancata una figura notissima tra gli appassionati soprattutto di musica d'autore, rock e Americana: Paolo Carù.
La musica è sempre stata l'amore della sua vita, al punto di farne una professione, e in molti abbiamo invidiato le sue giornate, immerse nelle note degli artisti più amati, che ha avuto il privilegio di conoscere e intervistare, da Van Morrison a Jackson Browne. Le direttrici su cui si è mossa la sua esistenza sono essenzialmente due: il negozio di dischi in Piazza Garibaldi a Gallarate, piccolo, ma ricchissimo di proposte, da sempre punto di riferimento dei musicofili non solo lombardi, e la rivista Buscadero, da lui fondata nel lontano 1980.
Due direttrici convergenti verso un unico punto: la qualità della musica, da diffondere sempre e comunque, con convinzione e intraprendenza. Nascono così le iniziative collaterali, come gli showcase nel negozio o davanti a esso; ne ricordo molti, tra cui uno, intenso, all'interno, con Michael McDermott e Heather Horton, e uno, all'esterno, con la splendida Lisa Hannigan, a smentire quanti lo consideravano legato unicamente ai mostri sacri degli anni Settanta.
Michael McDermott e Heather Horton
Lisa Hannigan
Un' altra idea, che ha dato origine a una serie di eventi indimenticabili, è il Buscadero Day, che, pur cambiando sede e lago negli anni, da Pusiano a Ternate, ha sempre mantenuto la costante di concerti con grandi nomi, vicino a nuove proposte, che hanno avuto così modo di farsi scoprire da addetti ai lavori e pubblico.
La figura di Carù in quegli eventi incedeva, sempre un po' più lenta e appesantita negli anni, vicina alla moglie Anna, come un nume tutelare, a garantire la qualità della musica proposta, e a far capire come, anno dopo anno, la "sua" musica trovasse sempre nuovi appassionati.
Mancherà; e speriamo che ci sia chi raccolga la sua eredità.