live report
Graziano Romani Vasto (CH) / Via Adriatica
Concerto del 31/07/2017
#Graziano Romani#Rock Internazionale#Rock Soul Crusaders Gary US Bonds Richard Lindgren
Il trait d'union stasera fa rima con un nome e cognome ben precisi, Bruce Springsteen, ma anche con Graziano Romani, da anni in assoluto il miglior interprete in Italia del songbook springsteeniano. Una carriera che da metà anni '80 ha percorso con convinzione, competenza, sincerità e fierezza le backstreets della musica blue collar rock, soul e r&b made in Reggio Emilia, prima attraverso i mitici Rocking Chairs, poi attraverso una carriera solista piena di perle preziose. Un ponte ideale e sentimentale ad unire Casalgrande ad Asbury Park e, sedici anni dopo il primo Soul Crusader, sentito e splendido tributo al padrone di casa in quel di Freehold, il doveroso e atteso secondo capitolo con Soul Crusader Again, da alcuni mesi finalmente in circolazione.
L'ennesima conferma della classe e del carisma di Graziano, capace di far propri e di far risplendere un pugno di brani assolutamente non convenzionali e scontati, se vogliamo anche secondari, nella sconfinata produzione di Bruce. Dopo l'apertura affidata alle ballate fumose, alcoliche, rauche e notturne dello svedese Richard Lindgren accompagnato al piano da Riccardo Maccabruni, di fronte al panorama mozzafiato di Vasto e del sul mare, Graziano e la band, Max Grizzly Marmiroli al sax e tastiere, Lele Cavalli al basso, Follon Brown alla chitarra e Nick Bertolani alla batteria, aprono il loro Club Soul City, un set torrido e incendiario in cui trova spazio il Bruce più soul, r&b e balladeer.
Hold On (To What You Got) e la sopra citata Club Soul City furono generosamente donate a Gary US Bonds per il suo secondo capitolo di marca E Street Band, lo splendido On The Line del 1982. La voce di Graziano è il veicolo più naturale per ridisegnare i confini di questi splendidi pezzi in cui il sound di Asbury Park abbraccia il soul e il r&b più neri che mai. Streets Of Fire non ha bisogno di presentazione, così come The Promise, Factory e Drive All Night, ballate uniche ed epocali, in cui comunque Graziano riesce a lasciare il proprio segno indelebile, anche le stelle nel cielo di Vasto partecipano inconsapevoli alla splendida coreografia Tonight there's fallen angels and they're waiting for us down in the street. Forse neanche Bruce si ricorda Man At The Top, Graziano ci rinfresca la memoria e la band lo segue alla perfezione, viaggiando sicura su territori conosciuti e ben collaudati, il sax di Max arriva dritto da un bootleg del 75, il basso di Lele pulsa al ritmo del nostro cuore, chitarra e batteria sono precise e ficcanti.
Fire e The Fever sono una bella doppietta con cui Graziano incendia i cuori e scuote la piazza, nel frattempo riempitasi di tanti spettatori anche occasionali, ma decisamente entusiasti e partecipi. Lion's Den è un altro pezzo dal tiro micidiale ed assassino, direttamente dal terzo disco di Tracks. Arriva troppo presto il momento di chiudere, si è fatto tardi e non può esserci saluto migliore di una No Surrender in chiave folk roots rock. Blood brothers on a stormy night, ci riportiamo a casa un'altra serata in cui cuore e passione sono andati perfettamente a braccetto, un tributo caldo, passionale, generoso e doverosamente rispettoso nei confronti di chi, inevitabilmente, ha cambiato le nostre vite. Torniamo a casa con Tampa 1980 nello stereo della macchina... Blinded by the light