The White Buffalo

live report

The White Buffalo Brescia / Arena Sonica

30/07/2016 di Marcello Matranga

Concerto del 30/07/2016

#The White Buffalo#Americana#Songwriting Jake Smith Andrea Rock Luca Milani Luca Milani & The Glorious Homeless

Tra gli appuntamenti di una stagione estiva ricchissima di proposte, ahimè spesso sovrapposte tra loro, quello con Jake Smith aka The White Buffalo era certamente tra le più stuzzicanti. Ciò anche in seguito alla  “fama” che ha preceduto il nostro, notorietà supportata da una produzione discografica fatta di quattro album, ed una serie di EP disseminati dall’inizio degli anni duemila, contenenti canzoni che lo hanno proiettato nell’ Olimpo delle star alternative-rock grazie anche al successo della splendida serie TV  Sons of Anarchy di Kurt Sutter, storie incentrate su bikers assassini,  puntate che canzoni dei White Buffalo ne ha sentite girare diverse.

Portare Jake nel nostro paese era uno degli obbiettivi che  PMA Promotion, Bagana Rock Agency  e Riccardo Canato avevano tra le priorità. Ed è stato certamente un successo dal punto di vista del riscontro di pubblico, con un’organizzazione complessiva decisamente riuscita. Forti di tutte queste, doverose premesse, ci siano recati con grandi aspettative alla data di Brescia che è stata anche quella conclusiva di questo mini tour. 

Dopo i set introduttivi di Andrea Rock e di Luca Milani & The Glorious Homeless, particolarmente interessante ed avvincente quest’ultimo in quanto ha dato la possibilità a Luca di rivedere alcune tracce dei suoi album precedenti, ma anche fornito gustose anticipazioni dall’imminente nuovo disco in uscita il prossimo 7 Ottobre, intitolato Fireworks For Lonely Hearts (gran bel titolo!!), ecco salire sul palco Jake Smith (chitarre acustiche) accompagnato dal Matt Lynnott alla batteria e Christopher Hoffee (che, fisicamente, potrebbe essere uscito da una serie come True Detective…) al basso, e proporre un’incandescente set costituito da ben ventitré canzoni sospese tra Grunge e Folk.

Smith possiede una grande voce, che pare rimandare a qualcosa che sta a metà strada tra Eddie Vedder e Johnny Cash,  inoltre riesce ad essere presenza iconica on stage. Una esibizione interessante la sua, che ha però messo in luce alcuni aspetti che non emergevano dall’ascolto dei dischi dei White Buffalo, in quanto i brani registrati in studio possiedono una strumentazione ampliata da cui ne conseguono arrangiamenti più raffinati, frutto anche di un evidente lavoro di produzione “di fino”. Le canzoni offerte con una strumentazione molto stringata lasciano una sensazione di non riuscire a reggere il confronto con quelle dell'album essendo carenti di un “sostegno” più ampio ed articolato.

Ci sono comunque momenti di grande impatto come la splendida Come Join The Murder, o la trascinante BB Guns & Dirtbikes, dedicata ad Enrica Antonioli e Cesare Carugi (omaggio meritatissimo), per non dire della immensa Highwayman (una cover leggendaria, uscita dalla penna di Jimmy Webb, portata alla celebrità dalla versione data da Johnny Cash, Waylon Jennings, Willie Nelson e Kris Kristofferson nel 1985), ma la sensazione è che buona parte dei pezzi sia strutturalmente sofferente e, in qualche caso debole.

La scrittura di Smith è orientata su tematiche precise come la ricerca della fede, i rapporti personali, l’amore, il tutto pervaso da una “oscurità” costante che rende, almeno per chi scrive, il tutto un po’ monocorde. Impressione acuita dalla presenza di una band scarna, che poggia su un drumming feroce e frenetico ma anche spesso invasivo e quindi  coprente, visto il volume spropositato della grancassa, ed un basso che risulta, proprio per questo motivo,  poco percepito.

Sensazioni non avute nell’ascolto dei dischi, visto che, nell’ ultimo Love and the Death of Damnation, ad esempio, appare alla chitarra elettrica un signore come Doug Pettibone (Lucinda Williams e decine di altri), o i fiati deliziosamente mariachi che permettono di uscire da uno schema troppo rigido musicalmente che diviene una gabbia ingombrante dal vivo.  Leggendo i commenti su vari social, i fan sono rimasti pienamente soddisfatti dello spettacolo visto, ed è un’opinione rispettabile che, probabilmente, si lascia troppo condizionare dall’aura di evento che si era creato attorno al personaggio TWB.

Rimane quindi la sensazione che i White Buffalo debbano essere rivisti, si spera in una formazione ampliata ed adeguata, per poterne cogliere quelle sfumature e potenzialità che gli album lasciano intravedere, ma che il palco sembra aver ridimensionato.  

 

Set List:

Dark Days

When I’m Gone

One Lone Night

Every Night

I Got You

Chico

Oh Darling

Love Song #1

Come Join the Murder

Don’t You Want It

Into the Sun

Joe and Jolene

BB Guns and Dirtbikes

Home is into your Arms

Joey White

This Year

Go the Distance

The Whistler

Damned

The Pilot

Encores:

Highwayman

Modern Times

How the West was Won