live report
Joan Osborne Jono Manson Como / Parco Sant'Abbondio
Concerto del 30/06/2024
Quindi, non esiste una definizione che metta d'accordo tutti, e non è detto che le esigenze dei primi (acustica ottimale, location accogliente, artisti in forma vocale ed espressiva smagliante, band all'altezza, pubblico attento e silenzioso) possano rispondere all'idea dei secondi.
Invece, quello che il pubblico vive stasera, nel verdissimo spazio del parco di Sant'Abbondio, a Como, è un concerto vivo, caldo, umanissimo. Perché Joan Osborne, evidentemente sofferente a livello vocale, dà comunque tutta se stessa, proponendosi come una donna e un'artista sensibile, consapevole, carismatica, nel modo di tenere il palco (azzardando pure alcuni passi di flamenco in Saint Teresa) e di porgere le proprie emozioni (come quando, introducendo l'intensa Nobody Owns You, racconta i propri problemi di incomunicabilità con la filia adolescente).
Che Osborne non fosse una one hit wonder era chiaro da tempo, anche se il grande pubblico la conosce soprattutto per il tormentone One of us, qui riproposto in una versione più stile Americana e molto meno pop; per chi scrive, dal 2017, data di pubblicazione del progetto dylaniano Songs of Bob Dylan, da cui stasera prende due impeccabili versioni di una trascinante High Water e la conclusiva, delicatissima Buckets of Rain, con sorprendente whistling finale.
Ma a rendere questo concerto umano e a suo modo splendido è soprattutto la chimica tra la cantautrice del Kentucky e un amico che le sta vicino da quarant'anni, con cui ha vissuto molte esperienze artistiche, e che stasera si propone in duplice veste: cantautore in proprio e sparring partner.
Jono Manson è molto conosciuto in Italia, parla ormai un italiano disinvolto, e ha modo di esprimere la propria visione della vita e del mondo in un pugno di canzoni in apertura, due delle quali tratte dal nuovo EP Coney Island Serenade (qui la nostra recensione). La canzone che dà il titolo all'album, King's Ransom (scritta dalla figlia tredicenne), oltre a due brani del suo passato (The Other Yesterday e Red Wine in the Afternoon), conquistano il pubblico, grazie alla grande tecnica chitarristica e alla voce espressiva di Manson, e all'impasto armonico fornito da Jon Graboff (della band di Ryan Adams) a pedal steel guitar ed elettrica, e da Riccardo Maccabruni a tastiere e fisarmonica, entrambi anche ai background vocals.
La band al completo sostiene Osborne nel suo concerto, rivelando quello che si dimostra essere il suo vero valore aggiunto: la complicità tra i due amici è evidente, gli sguardi di intesa tra loro e col resto della band sono continui e l'interplay funziona ottimamente, sia vocalmente, sia negli arrangiamenti, tra cavalcate rock blues, come nella tiratissima Whole Wide World, con tutti i musicisti padroni della scena, ognuno con un assolo infuocato, o in Take It Any Way I Can Get It, molto stonesiana (alla Sympathy for the Devil), con Maccabruni in bella evidenza, e ballate più meditative, come nelle già citate Nobody Owns You e One of Us.
Osborne quindi dimostra che il proprio percorso è coerente, sfaccettato, basato su un'estetica folk, molto più che su quella pop a cui ingiustamente è stata forse relegata; possiede un suono identificabile e fa sì che ogni canzone trasmetta un'esperienza personale, da condividere col pubblico.
Quello a cui hanno assistito le centinaia di persone, accorse a Como da ogni parte del Nord Italia, non è quindi un concerto perfetto; ma gli applausi e la coda ad acquistare un CD degli artisti dimostrano che, a volte, è meglio non ostinarsi a cercare un'improbabile perfezione, e lasciarsi andare ai sentimenti, per gustare appieno di una fresca sera estiva, e ammirare il sogno dell'armonia tra grande amicizia e bella musica, diventate realtà per due ore.
Gli appuntamenti di Storie di Cortile, la rassegna ideata da Andrea Parodi, continuano per tutta estate: tutto il programma a questo link.
SETLIST
Should Have Danced
High Water
Want to Be Loved
Whole Wide World
Trouble and Strife
Pensacola
Nobody Owns You
Saint Teresa
One of Us
Take It Any Way I Can Get It
BIS
Buckets of Rain