live report
Max Gazze' Forum di Assago
Concerto del 29/10/2016
Giorgio Baldi alle chitarre, Clemente Ferrari alle tastiere, Cristiano Micalizzi alla batteria e Max ‘Dedo’ De Domenico agli strumenti a fiato, sono stati un vero e proprio giro del Mondo tra Europa, Canada, Stati Uniti, fino a Tokio e Shanghai.
Il tour si è incentrato su due album, in particolare l’ultimo, Maximilian, ed il primo, Contro un’onda del mare, che quest’anno celebra i vent’anni dalla pubblicazione. Il caso ha voluto che l'ultima data del tour abbia coinciso con l'anniversario del primo anno di uscita di Maximilian. Due album lontanissimi fra di loro, come li ha descritti lo stesso Gazzè, il primo è un lavoro cupo, tutto in mi bemolle perchè viveva in un seminterrato e non vedeva mai la luce, mentre il secondo più solare.
Il tour è stato arricchito da elementi spettacolari della scenografia, curata da Camilla Ferrari, insieme ai video scelti appositamente da Max insieme a Nicola Saponaro.
Sabato il Forum di Assago era pieno di gente, tantissimi bambini e coppie. Forse una location un po' troppo grande per Gazzè e compagni. Le prime dieci canzoni in scaletta scorrono veloci, iniziando con La favola di Adamo ed Eva passando poi per Mille volte ancora e Il solito sesso, fino a Comunque vada, Raduni ovali e Ti sembra normale.
Poi inizia la magia, Max chiama in avanscena i suoi musicisti per una session acustica o di “Folk apocalittico” come lo definirà lui tanto: “ E' l'ultimo concerto e possiamo spaccare tutto!”. Il timido ubriaco, L’uomo più furbo, Mentre dormi e Cara Valentina si susseguono tra una jam e l'altra. L'atmosfera si fa intima e il suono più caldo. Dura il tempo di quattro pezzi e poi si torna alle posizioni di inizio concerto e con il pensiero a Niccolò Fabi e Daniele Silvestri prima di L'amore non esiste.
Gli ultimi pezzi sono quelli che faranno scatenare il pubblico del Forum da Sotto casa, con tanto di cardinale sul palco, Vento d’estate, preceduta da un medley d'immagini del 1996, fino a La vita com’è e Una musica può fare.
Da un concerto di Gazzè si esce sudati e senza voce perchè bene o male sai tutti i pezzi a memoria e te le canti tutte. Un bel concerto? Per alcuni istanti si ma se incontrassi Gazzè gli chiederei di fare un tour acustico nei teatri stile “Folk Apocalittico” che ricrei, per due ore, l'atmosfera dei quattro pezzi dello scorso sabato. La sua voce, i soui testi arzigogolati e poetici e la semplice forza di quattro grandi musicisti che si divertono jammando per il pubblico, basterebbero per un concerto indimenticabile.
Lo scorso 29 Ottobre sono stata all'ultima tappa del Maximilian Tour di Max Gazzè. Gli ultimi 365 giorni per Gazzè e il suo favoloso gruppo di musicisti, Il tour si è incentrato su due album, in particolare l’ultimo, Maximilian, ed il primo, Contro un’onda del mare, che quest’anno celebra i vent’anni dalla pubblicazione. Il caso ha voluto che l'ultima data del tour abbia coinciso con l'anniversario del primo anno di uscita di Maximilian. Due album lontanissimi fra di loro, come li ha descritti lo stesso Gazzè, il primo è un lavoro cupo, tutto in mi bemolle perchè viveva in un seminterrato e non vedeva mai la luce, mentre il secondo più solare.
Il tour è stato arricchito da elementi spettacolari della scenografia, curata da Camilla Ferrari, insieme ai video scelti appositamente da Max insieme a Nicola Saponaro.
Sabato il Forum di Assago era pieno di gente, tantissimi bambini e coppie. Forse una location un po' troppo grande per Gazzè e compagni. Le prime dieci canzoni in scaletta scorrono veloci, iniziando con La favola di Adamo ed Eva passando poi per Mille volte ancora e Il solito sesso, fino a Comunque vada, Raduni ovali e Ti sembra normale.
Poi inizia la magia, Max chiama in avanscena i suoi musicisti per una session acustica o di “Folk apocalittico” come lo definirà lui tanto: “ E' l'ultimo concerto e possiamo spaccare tutto!”. Il timido ubriaco, L’uomo più furbo, Mentre dormi e Cara Valentina si susseguono tra una jam e l'altra. L'atmosfera si fa intima e il suono più caldo. Dura il tempo di quattro pezzi e poi si torna alle posizioni di inizio concerto e con il pensiero a Niccolò Fabi e Daniele Silvestri prima di L'amore non esiste.
Gli ultimi pezzi sono quelli che faranno scatenare il pubblico del Forum da Sotto casa, con tanto di cardinale sul palco, Vento d’estate, preceduta da un medley d'immagini del 1996, fino a La vita com’è e Una musica può fare.
Da un concerto di Gazzè si esce sudati e senza voce perchè bene o male sai tutti i pezzi a memoria e te le canti tutte. Un bel concerto? Per alcuni istanti si ma se incontrassi Gazzè gli chiederei di fare un tour acustico nei teatri stile “Folk Apocalittico” che ricrei, per due ore, l'atmosfera dei quattro pezzi dello scorso sabato. La sua voce, i soui testi arzigogolati e poetici e la semplice forza di quattro grandi musicisti che si divertono jammando per il pubblico, basterebbero per un concerto indimenticabile.