live report
Francesco De Gregori Bellinzona / Castelgrande
Concerto del 29/07/2016
Quando, puntualissimo, De Gregori entra in scena, arriva la prima sorpresa: "I ragazzi della band sono ancora a truccarsi...quindi inizio io da solo...". L'artista spiazza tutti con un'immensa Pezzi di vetro, chitarra e voce, una voce immune dal trascorrere degli anni, vibrante ed espressiva, e il pubblico ammutolisce, capendo che quello che sta per vivere sarà un concerto di altissimo spessore.
Chi si aspettava un tour promozionale del pur recente Amore e furto, la raccolta di rivisitazioni tradotte di celebri brani di Dylan, rimane piacevolmente stupito dal fatto che De Gregori inserisce solo quattro canzoni dal nuovo album, tre al centro del concerto, una in conclusione, con una nonchalance tipica del suo stile. Il resto della serata trascorre come se lui ci invitasse a sfogliare l'album della sua esistenza musicale, con pezzi intensi, ricchi di significato estremamente contemporaneo, di impegno civile, di riflessioni sempre attuali, ma vestiti con colori musicali nuovi, arrangiamenti creativi, ed un'impeccabile resa tecnica, frutto di una band affiatata e di indiscutibile valore.
Guido Guglielminetti (basso e contrabbasso), Paolo Giovenchi (chitarre), Lucio Bardi (chitarre), Alex Valle (pedal steel guitar e mandolino), Alessandro Arianti (hammond e piano), Stefano Parenti (batteria), Elena Cirillo (violino e cori), Giorgio Tebaldi (trombone), Giancarlo Romani (tromba) e Stefano Ribeca (sax), costituiscono probabilmente la migliore band in circolazione, un'autentica orchestra, che brilla di luce propria quando De Gregori lascia spazio alla musica, e che sostiene con precisione l'idea musicale del Principe, fatta di musica autenticamente popolare (sorprendenti Alice a tempo di valzer o L'abbigliamento del fuochista con i fiati in primo piano), di incursioni nella world music, di rimandi alla tradizione del folk americano (una Battere e levare country), di colori caraibici (come in L'angelo o Titanic). Sugli scudi, fra gli altri, la poliedrica Elena Cirillo, ottima violinista e buon controcanto, e Alex Valle, i cui tocchi di slide o mandolino impreziosiscono brani come la già citata Alice o Niente da capire.
De Gregori è a proprio agio sul palco, si muove con scioltezza, apprezza e incita i musicisti, e interagisce col pubblico, invitandolo a battere le mani (dopo L'abbigliamento del fuochista, esclama: "lo sapevo, che gli svizzeri andavano a tempo!") e sorridendo alla pacifica invasione nel sottopalco, sulle note di Come il giorno, la sua bella versione di I shall be released.
Le due ore scorrono velocissime; e, quando De Gregori ci saluta con una Buonanotte fiorellino cantata da tutto il pubblico in piedi, abbiamo la conferma che, certo, abbiamo tutti vissuto un concerto di altissimo spessore, non solo musicale, ma anche umano.
SETLIST
Pezzi di vetro (chitarra solo)
L'agnello di Dio
La leva calcistica della classe '68
Vai in Africa, Celestino
L'angelo
La storia
Alice
Caterina
Battere e levare
Sempre e per sempre
Servire qualcuno
Non dirle che non è così
Un angioletto come te
L'abbigliamento di un fuochista
Atlantide
Il canto delle sirene
Generale
Il panorama di Betlemme
Niente da capire
Sotto le stelle del Messico a trapanàr
Titanic
Rimmel
BIS
La donna cannone
Come il giorno
Buonanotte fiorellino