live report
Sacri Cuori Cantù/ Allunaetrentacinquecirca
Concerto del 28/11/2015
I Sacri Cuori, una delle poche band italiane davvero internazionali, dalla Romagna sono partiti per un percorso che li sta conducendo lontano, e ad ogni tappa raccolgono consensi unanimi, grazie all’indiscutibile maestria nell’esprimere le loro visioni musicali, attraverso un uso consapevole, sensibile e competente degli strumenti e delle infinite sfumature della loro arte.
Il loro recente lavoro, Delone, sta ottenendo successi di ascolti e vendite considerevoli per una band di nicchia, che si dedica da anni ad una ricerca musicale in equilibrio fra la colonna sonora anni ’60 e il blues del deserto, con venature psichedeliche. In questo ultimo disco, la traiettoria ha acquisito maggiore spessore, con un songwriting di classe, impreziosito dalla straordinaria voce dell’italo-australiana Carla Lippis, presente anche nell'ultima data, a Cantù, prima di tornare ad Adelaide. Capelli corvini, sguardo intenso, fisicità prorompente, look contemporaneo, ma con un'allure d’altri tempi, vocalità duttile ed espressiva, la Lippis è stata scoperta dal gruppo durante un tour in Australia, “un bagno di sangue economico”, come ironicamente afferma il chitarrista e portavoce del gruppo, Antonio Gramentieri, ma che ha dato la possibilità di incrociare la donna perfetta per dare voce ai fantasmi nascosti dietro le loro intelaiature sonore.
Quando i quattro Sacri Cuori propongono i loro brani strumentali, la mobile energia dai suoni eleganti, tipica di Gramentieri e del batterista Sapignoli, si intreccia con l’imperturbabile, implacabile aplomb del basso di Giampaoli e del sax baritono di Valtieri , potente anche nel caratteristico fischio in armonia alla Alessandroni, e crea un insieme originale e intrigante. Quando poi Carla Lippis li raggiunge sul palco, gli stessi musicisti e gli spettatori sono percorsi da una scossa elettrica, e lo spettacolo si arricchisce di suggestioni, anche cinematografiche, più decise e precise: Mina, dicevamo, oppure Patty Pravo (di cui la Lippis fornisce un'ottima interpretazione de La bambola) ma anche Anna Magnani, Silvana Mangano, e le dive autentiche del Neorealismo, sensuali, eccelse, spesso eccentriche, ma non irraggiungibili. Lo sguardo di Carla è magnetico e spiritato, le movenze hanno un che di anarchico e punk; il risultato complessivo è di pura fascinazione, e spinge a riascoltare con un rinnovato interesse Delone: davvero The Loner, l’eroe, ma anche l’eroina, solitari, che lottano e soffrono per le proprie passioni.
Bravura non narcisistica né manieristica, groove contagioso, abbondanti dosi di autoironia e set calibratissimo: un ottimo auspicio per la prossima partecipazione del gruppo al contest Eurosonic 2016, a Groningen, in Olanda.
SETLIST
Matafuego
Tra poco i saluti
La Marabina
Teresita
Steamer
Con Carla Lippis:
Silver dollar Mean and greedy Think twice (inedito) Una danza Delone Dancing in the other side of town
Land of thousand
Lido
Sei
Encore:
Cold cold heart
Baby doll ( La bambola) / Bang bang
Portami via
Bendigo
FOTO DI Antonio Spanò Greco