live report
Massimo Zamboni E Angela Baraldi Carroponte Sesto San Giovanni (Mi)
Concerto del 27/06/2011
#Massimo Zamboni E Angela Baraldi#Rock Internazionale#Alternative
Certo, la Baraldi ha forza ed energia e una dizione perfetta e in lei Zamboni ha ritrovato un’altra donna, dopo la splendida esperienza con Nada, cui affidare i suoi gioielli. O forse, come dice il titolo del disco e del live presentato qui al Carroponte di Sesto S. Giovanni (Mi), e prossimamente in un’altra decina di date in giro per l’Italia fino a Settembre, la consapevolezza che queste splendide canzoni siano una terapia che non ci impedirà di estinguerci.
Lo spettacolo inizia con l’emozionante In Viaggio e una potente Tu Menti in cui si capisce come la Baraldi sia pienamente a suo agio con un repertorio che probabilmente conosceva in modo intimo da molto tempo (anche se qualche foglietto era sparso per terra davanti ai monitor). Supportato dai fidati Cristiano Roversi (stick, basso, sampler), Erik Montanari (chitarre) e Gigi Cavalli Cocchi (batteria) Zamboni grattugia la chitarra come sempre ha fatto e il terzo brano è suo: Da Solo viene dall’esperienza con Nada e Zamboni la rilegge toccando le corde giuste con la sua voce così particolare (tra l’altro penso dovrebbe interessarsi anche di meno dell’intonazione e del “cantare” le canzoni). Anche Quando Se Non Ora viene dai dischi con Nada (in questo caso L’inerme È Imbattibile) cosi come Miccia Prende Fuoco (da Sorella Sconfitta) un trittico di canzoni che fa dondolare tutti con energia. Si ritorna ai Cccp con Solo Tu, forte come si dovrebbe con la Baraldi che prova ad uscire dalla posizione raccolta con cui spesso canta a favore di una sfrontatezza che le dona altrettanto. 9 Ore è la canzone che ha avvicinato i due, costringendoli a collaborare per la colonna sonora del film di Adriatico e Corbelli + o – Il Sesso Confuso, è quasi alla sua prima esecuzione in pubblico e la sensazione è che abbia moltissime possibilità di invecchiare bene. Io Sto Bene, pur con energia, manca di qualche cosa (ma forse “è una questione di qualità” solo sonora). Il suono purtroppo questa sera manca di qualche cosa: il rullante, e in generale la batteria, non penetra mai nelle orecchie e, soprattutto nei brani in levare, questo si fa sentire. Ma la pecca sonora più grande è l’amplificazione del basso. Fin quando si tratta del basso elettrico tutto gira (anche se un punto in più di volume non avrebbe guastato) ma Cristiano Roversi suona lo Stick per ¾ del concerto senza che quasi nessuno lo senta! Le caratteristiche di suono dello strumento avrebbero dovuto essere correte un po’ meglio dal fonico! Tutto questo impedisce al suono di avere quella qualità di “ondeggiamento” così caratteristica delle prove di Zamboni. Comunque in Ti Amo la Baraldi accende il pubblico e Zamboni risponde con un’intensa Cupe Vampe arrangiata splendidamente e seguita da una Annarella armonizzata a più voci (ma senza le parti in canone) e una Emilia Paranoica che risveglia le nostre menti e i nostri corpi con un suono finalmente pieno e convito il giusto. I Bis sono Curami e M’importa Una Sega e vanno via potenti e carichi di emozione.
Con la propria storia Zamboni ha fatto e farà i conti sempre con onestà anche perché, pur non essendo, e non volendo essere per sua stessa ammissione, un front man, ha delle caratteristiche di scrittura cosi particolari che quello splendido “passato” assumerà sempre meno importanza a favore di un passato e di un presente magari meno famoso ma comunque di grande qualità (il lavoro con e per Nada riproposto questa sera con la Baraldi ne è un esempio splendido) per chi lo rispetta nonostante, e al di la, di una storia mai rinnegata.