Marco Parente - Acusticamente

live report

Marco Parente - Acusticamente La Casa 139 - Mi

27/03/2003 di Christian Verzeletti

Concerto del 27/03/2003

#Marco Parente - Acusticamente

MARCO PARENTE
27 MARZO 2003 - ACUSTICAMENTE
LA CASA 139 (MI)
Che il terzo appuntamento di Acusticamente sia una serata diversa dalle altre lo si capisce subito dalla gente che affolla La Casa 139 e dal brulicante fermento che pervade l’attesa. E che il concerto di stasera sarà colmo di coraggiosi azzardi lo si intuisce non appena Marco Parente sale sul palco e attacca “Anima gemella” di fronte ai primi tavolini, ben staccato dal microfono, accompagnato solo da un’armonica. Ad accompagnare il cantautore napoletanofiorentino, oltre al classico formato chitarra / basso / batteria, c’è anche una sezione fiati che riempie e varia il suono confermando Parente come uno degli autori italiani più innovativi.
Già con “Il fascino del perdente” è chiaro che ogni brano gode di libertà e di arrangiamenti multidirezionali, dalla canzone d’autore al pop ad improvvisazioni che sfiorano il progressive.
L’intensità che Parente riesce a creare con la voce è rara e personale: da “Farfalla pensante” in poi i suoi allunghi vocali diventano sempre più frequenti e sempre più decisi ad entrare nelle divagazioni strumentali della band. Addirittura in “Il mare si è fermato” Marco arriva a riprodurre il grido di un gabbiano, alzandosi sopra un delicato arrangiamento in chiave jazz.
Versatilità e integrità sono concetti che prendono forma in maniera uguale: i fiati (flauto, sax, clarinetto) di Enrico Gabrielli hanno un approccio che alterna sfoghi punk e sofisticati passaggi da musica da camera. Parente poi tiene il palco in maniera assolutamente spontanea e divertita, anche quando si tratta di sperimentare: “Fuck heart & let’s dance” è proposta in una forma autogestita con i soli fiati e con lo stesso Marco che percuote ritmicamente il manico della chitarra.
Pezzi come “W il mondo” lasciano trapelare la ricerca espressiva e l’intellighenzia sonora del loro autore: questo porta un’imprevedibilità che mantiene alta la suspence nel pubblico e permette di creare sorprese ad effetto come il medley con “Scolpisciguerra”, un possente colpo sferrato contro la bellicosità dominante. L’attenzione attorno al palco è tale che Marco riesce ad interrompere “Lamiarivoluzione” e a lasciarla sospesa in assoluto silenzio per poi condurla in reprise con il ritmo del proprio respiro.
Il finale è un susseguirsi di tumultuose improvvisazioni: “Adam ha salvato Molly” sembra voler arrivare dalle parti dei King Crimson, mentre la conclusiva “Succhiatori” contiene addirittura un breve intermezzo al clarinetto del “Bolero” di Ravel. Concerti come questo lasciano estasiati e convinti di aver ascoltato qualcosa di nuovo, ma soprattutto fiduciosi per quello che ancora possono essere il rock e la musica d’autore italiana.
SCALETTA:
ANIMA GEMELLA
KARMA PARENTE
IL FASCINO DEL PERDENTE
FARFALLA PENSANTE
IL MARE SI È FERMATO
TESTA DÍ CUORE
PROIETTILI BUONI
FUCK HEART & LET’S DANCE
W IL MONDO
SCOLPISCIGUERRA
LAMIARIVOLUZIONE
COME UN COLTELLO
ADAM HA SALVATO MOLLY
DAVVERO TRASPARENTE
SUCCHIATORI