live report
Fast Animals And Slow Kids Roma, Monk
Concerto del 25/03/2017
Il loro punto di forza è l’affiatamento e soprattutto la freschezza che solo lo stare sotto i 30 può dare. E quell’affermazione, ingenua ed insieme spavalda, denota una compattezza tra i ragazzi che sarebbe davvero un peccato che si guastasse. C’è un incosciente senso di eterno ed un’energia che permette di non tirare il fiato prima di 16 brani, di fare stage diving più e più volte illesi (chiedere ad Iggy Pop cosa possa succedere), di salire e scendere dal palco per lanciare bottiglie (è quasi divertente osservare il tecnico sempre pronto a riportare sul palco le bottigliette che regolarmente Aimone inizia per poi lanciarle)
Si inizia con Asteroide. Un buon riscaldamento, ma certo non la punta di diamante. I brani in cui i ragazzi danno il massimo sono quelli al fulmicotone, da pedale pigiato come se non ci fosse un domani. Come la successiva Giorni di Gloria, con “i suoi vent'anni in fiamme”, barricadera ed ingenuamente sincera. O Calci in faccia.
Tenera età è uno degli episodi che meglio contempera l’adrenalina con la vena melodica, assieme ad Annabelle, con la quale si arriva alla pausa, quasi un coro da stadio ed accolta con un calore davvero sentito, come se il gruppo la cantasse da sempre e non solo dall’ultimo album.
La ripresa è affidata a Come reagire al presente ed inizia a far risalire il numero di giri. Che continua a salire con A cosa ci serve, che dietro la scorza rock mostra una certa tenerezza nel testo. L’elenco dei ringraziamenti è insolitamente lungo, e si dilunga sullo staff tecnico del tour, ghost writer delle seratea volte dimenticato.
Si chiude con la title - track del dico e del tour Forse non è la felicità. Malinconica nel testo, marziale e compatta nel suono. Finito il pezzo la sala, che si era decisamente arroventata, si svuota, i Fast Animals and Slow Kids salutano Roma e il nutrito gruppo di umbri presenti, portando a casa una sciarpa del Perugia omaggio di un ragazzo in prima fila.
Alla prossima, con l’augurio ai FASK di avere, musicalmente parlando, superato la tenera età, abbinando all’energia sul palco una maggiore maturità di scrittura e composizione. Ma conservando quella voglia matta di divertirsi e stare insieme, che è quella che permette alle band di non sfasciarsi e durare a lungo e bene.
Tracklist
Asteroide
Giorni di Gloria
Calci in faccia
Combattere per l’incertezza
Fiumi di corpi
Tenera età
Ignoranza
Il mare davanti
Montana
Capire un errore
11 giugno
Il vincente
Troia
Maria Antonietta
Coperta
Annabelle
Encore
Come reagire al presente
A cosa ci serve
Forse non è la felicità
Foto:Daniele Di Mauro