
live report
Savana Funk Roma, Monk
Concerto del 24/11/2022
Si parte innanzitutto da brani tratti dall’ultimo album Ghibli. Un titolo che, come ha spiegato la band in passato, rimanda al “vento caldo e secco che soffia dal deserto verso il Mediterraneo. Il deserto: luogo fisico ma anche dell’anima, e fonte d’ispirazione costante. Come il Mediterraneo, con i suoi suoni, i suoi colori, la sua storia.” E in effetti ascoltando il loro afro - rock viene in mente la musica gnaoua, celebrata nel festival di Essaouira in Marocco.
Nelle note del trio si sente la sabbia. Ma c’è anche la modernità della psichedelia, che a tratti si fonde coi riti sciamanici dando luogo a session infinite. Session infinite che fanno pensare all’improvvisazione jazz, pur con diversi linguaggi sonori, al soul (c’è spazio anche per James Brown), al blues. Il senso di fratellanza emerge non solo tra i tre componenti ma anche come aspirazione a un mondo migliore, senza più barriere, cosa ben esemplificata anche dalle origini della formazione: Aldo è Bolognese, Blake inglese e Youssef marocchino.
È Youssef a concludere il concerto, con un lunghissimo assolo di batteria. Poi si abbracciano e ringraziano tutti insieme i presenti. Quando si parla di corrispondenza biunivoca tra palco e platea…beh una serata come questa ne è proprio un perfetto esempio!
Foto Daniele Di Mauro