live report
Marco Parente Freemuzik - Brescia
Concerto del 22/10/2005
+ ALESSANDRO GRAZIAN
22 ottobre 2005
FREEMUZIK (BS) Non è uno dei tanti cantautori italiani, anzi forse non è nemmeno un cantautore Marco Parente. È un musicista insolito per quello che è il livello culturale-musicale nel nostro paese: concettuale, sfaccettato, colto, insomma un vero artista, libero dai generi. Lo ha già dimostrato in passato e lo sta ribadendo ora con un paio di dischi in uscita a breve distanza l'uno dall'altro e soprattutto con un tour che lo vede avvicinarsi sempre più a quell'ideale di suono artistico che da sempre insegue. Ad accompagnarlo dal vivo c'è ora una formazione di quattro musicisti: Asso Stefana alle chitarre, Enrico Gabrielli ai fiati e alle tastiere, Enzo Cimino alla batteria e Gionni dall'Orto al basso. Più che ad un ensemble come Parente ci aveva abituato, il gruppo si avvicina ad una rock band in grado di offrire un suono anche carico e compatto.
Prima di loro al Freemuzik di Brescia si è esibito Alessandro Grazian, che cantautore lo è, di Padova, con un disco d'esordio, "Caduto", da poco pubblicato. Il giovane suona con Giambattista Tornielli al violoncello e ancora Enrico Gabrielli alle tastiere, fiati e un bel po' di Trovarobato (leggasi arnesi musicali di casa Mariposa) e convince da subito con una performance forte e tesa.
La sua interpretazione è colma di pathos sia quando si concede a ricami da musica da camera sia quando arriva a percuotere le corde della chitarra sospinto da clarinetto e violoncello. Grazian ha stoffa e coraggio nel proporre anche un paio di canzoni nuove, "È vero" e "Indossai", con la prima che omaggia Umberto Bindi, ma stupisce soprattutto per come riesce a sviluppare i pezzi arricchendoli di nuove parti: spiccano la piccola overtoure di "Prosopografie", il gioco spinto su accordi maggiori di "Novizio" e la conclusiva "Ottima" che porta al punto più alto quella tensione grave di cui le canzoni di Grazian sembrano nutrirsi.
Il pubblico del Freemuzik apprezza e applaude calorosamente il set che fornisce una degna introduzione artistica a quello che sarà l'headliner della serata, ma già l'entrata in scena dei musicisti di Marco Parente riesce a stupire con una piccola trovata che spiazza tutti: i membri della band salgono sul palco col volto coperto da una foto del loro leader, mentre lui si presenta incapucciato, a suggerire lo sdoppiamento di identità e di significato proprio della sua musica.
Si attacca ovviamente con "Wake up", brano d'apertura del nuovo disco, in una versione più battuta, prima di una "Cuore distillato" segnata dalla steel guitar di Asso Stefana: è evidente che il concerto godrà di una ricchezza e al contempo di una essenzialità strumentale davvero rara.
Durante "Gente in costruzione" Parente si diletta a percuotere un microfono con delle spazzole aumentando il ritmo prodotto da Enzo Cimino con una batteria a dir poco curiosa, costruita con scarti di percussioni e un piatto enorme che giganteggia sul palco.
Il primo colpo ad effetto della scaletta è "Il posto delle fragole" con un suono elettroacustico caricato dalle punte della chitarra di Stefana che poi con l'armonica segna anche la successiva "Come un coltello". Da qui in poi è tutta una serie di sussulti interni alle canzoni che lasciano la voce di Parente libera da eccessivi impegni di canto. È il suono della band ad emergere, a muovere e a varirare come in "Lampi sul petto" fino a creare un balletto percussivo che si sfoga in un rock'n'roll sperimentale: lo stesso vale per le distorsioni di "Io aeroporto" e per il tempo blues su cui viene eseguita "Testa di cuore" con il flauto di Enrico Gabrielli a dettare gli stacchi finali del set.
Il ritorno sul palco è acclamato dal pubblico e ripagato da una "Amore o governo" più ruvida che su disco e in conclusione da "La mia rivoluzione", eseguita come una prova di forza con i musicisti che si bloccano immobili in silenzio per un minuto prima del finale.
Dal vivo Marco Parente ha chiarito una volta per tutte di quante suggestioni sia capace la sua musica, sia a livello di testi che di arrangiamenti.
Per questo non è da considerare un semplice cantautore. Per questo osa pubblicare due dischi in contemporanea. E per questo si è guadagnato la copertina di artista del mese di Mescalina.
ALESSANDRO GRAZIAN:
Tattile
È vero
Indossai
Prosopografie
Ammenda
Oggi hanno vinto loro
Novizio
Santa Sala
Ottima
MARCO PARENTE:
Wake up
Cuore distillato
Gente in costruzione
Il posto delle fragole
Come un coltello
Karma parente
Lampi sul petto
Io aeroporto
Trilogia del sorriso animale II parte
Inseguimento geniale
Testa di cuore
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Amore o governo
La mia rivoluzione s