Mercanti Di Liquore

live report

Mercanti Di Liquore Cassano d'Adda / Festa per la Libertà dei Popoli

22/06/2024 di Laura Bianchi

Concerto del 22/06/2024

#Mercanti Di Liquore#Italiana#Canzone d`autore

Cos'è una festa popolare? Un paio di tendoni, bancarelle, lunge tavolate, cibo, birra, chiacchiere, bandiere e un palco. Allora concentriamoci su chi c'è sul palco, a Cassano d'Adda, per la Festa per la Libertà dei Popoli, in una serata minacciosamente tempestosa. Ma il palco, e il pubblico, sono sotto un'ottima tensostruttura, e si sta benissimo, al riparo e al sicuro da tuoni e fulmini non solo meteorologici.

Perché sul palco ci sono i Mercanti di Liquore, nella versione ormai collaudata da qualche anno, che conta il fondatore, chitarra, voce e autore, Lorenzo Monguzzi, che, dopo una lunga collaborazione con Marco Paolini, ha voluto rinnovare il progetto, avvalendosi di musicisti di tutto rispetto, tre dei quali giovani e appartenenti a loro volta ad altri percorsi artistici. Vicino a Monguzzi troviamo infatti Nadir Giori (Sulutumana) al basso, Elio Biffi (Pinguini Tattici Nucleari e Servi Disobbedienti) a tastiere e fisarmonica, Lorenzo Bonfanti, batteria e Andrea Verga, elettrica, banjo e mandolino (entrambi Shiver Folk).

Respiro nuovo, quindi, anche per i brani che hanno già compiuto vent'anni, ma che sembrano scritti ieri, per la freschezza della composizione e l'attualità dei testi, e che, in questa veste folk rock, riescono a conquistare non solo il pubblico storico, ma anche i giovani. Merito dell'efficacia ritmica della sezione basso - batteria, con Giori sempre preciso e Bonfanti anche alla seconda voce - del resto è reduce da un ottimo esordio come cantautore (qui la nostra recensione di "Amare è così'") - , e dell'uso percussivo ed espressivo delle tastiere di Biffi, ottima fisarmonica e controcanto dalla grande estensione vocale, mentre Verga ricama le melodie con banjo e mandolino e si lancia in intensi assoli di elettrica.

Succede così che La musica dei poveri cambi pelle, e diventi un inno trascinante, oppure che la reprise di Cecco il mugnaio si trasformi in una ballata combat rock che aumenta la propria efficacia espressiva, mentre La semiautomatica, pur mantenendo l'arrangiamento da balera, si intensifica nel ritmo e nell'amara ironia alla Jannacci (che diede a Monguzzi la propria benedizione, pur chiamandoli I Trafficanti di Liquore, come ricorda lui stesso).

Non si pensi comunque che il concerto sia una sorta di "Best of" che pesca solo nel passato; Monguzzi si conferma un autore profondo e sempre attento all'attualità, e propone inediti, alcuni dei quali andranno a formare un disco di prossima uscita: davvero emozionante La farfalla e il bruco, titolo provvisorio per un brano perfetto, sia nell'armonia, sia nei testi, divertente L'aviatore e sorprendente la freschissima Coltivare l'ortica, con tanto di coro, subito imparato e ripetuto da un pubblico transgenerazionale e caldissimo, emozionante nell'accogliere gli inviti della band a cantare, su un'iconica Lombardia o sul medley nonviolento Il sergente nella neve / La guerra di Piero.

Cos'è una festa popolare? È trovarsi al riparo, sotto un tendone, ad ascoltare buona musica, cantare insieme, sentirsi vivi, senza barriere di età o provenienza. Ce ne fossero, di feste così...