Daniele Tenca Band

live report

Daniele Tenca Band Legnano/Circolone

22/03/2013 di Andrea Furlan

Concerto del 22/03/2013

#Daniele Tenca Band

Il palco del Circolone di Legnano è ormai diventato una meta ambita, un polo d’attrazione per artisti e appassionati che qui si incontrano in una delle poche isole felici in cui è ancora possibile assistere a spettacoli di qualità. La scena rock indipendente, soprattutto quella che trova oltre oceano i propri modelli di riferimento, sta vivendo un periodo decisamente positivo e, pur tra le mille difficoltà incontrate nel proporre un certo tipo di musica in Italia, continua a crescere e a raccogliere molti consensi. Il ciclo Americana, il fiore all’occhiello del Circolone, giunto alla seconda edizione, ha portato a Legnano alcune tra le migliori band di questo circuito virtuoso. Solo per citare qualche nome, ricordiamo con piacere le serate trascorse in compagnia di Cheap Wine, Miami & The Groovers, Rusties, Lowlands, Mojo Filter, un elenco incompleto ma esaustivo per indicare la qualità della proposta. Va quindi un plauso e un ringraziamento a chi, con un pizzico di follia (sempre necessaria) ha saputo organizzare al meglio questi eventi.

Ultimi ad aver infiammato le assi del palco legnanese sono stati Daniele Tenca e la sua Working Class Band, sbarcati in città per presentare Wake up Nation, il recentissimo importante lavoro del musicista milanese. Sulle pagine di Mescalina ne abbiamo già parlato diffusamente, preme comunque sottolineare la bellezza di una prova assai convincente che testimonia la crescita artistica di un autentico campione del rock nostrano. Il suo grido alla nazione è un deciso passo in avanti compiuto nella direzione di una sapiente miscela di blues e roots rock, che trova nell’energica autencità della proposta l’esito migliore. Va poi aggiunto che un peso importante nell’economia del disco è costituito dalla notevole capacità di scrittura, estrinsecata nella denuncia sociale dei testi, quanto mai efficaci nell’affrontare temi di scottante attualità.

Era lecito aspettarsi una grande serata, e così è stato. Gli appassionati presenti hanno potuto assitere ad uno dei più bei concerti tenuti dalla Working Class Band, uno show intenso e trascinante, durato più di due ore, che ha amplificato a tutto tondo le qualità dei lavori in studio. Proposti dal vivo, i brani di Wake up Nation hanno guadagnato ulteriore energia, così come i pezzi più vecchi del repertorio hanno goduto di nuovi arrangiamenti in cui si è sprigionata tutta la bravura dei compagni di viaggio di Tenca. Ad affiancare il titolare troviamo infatti Heggy Vezzano e Leo Ghiringhelli, due ottimi chitarristi, entrambi dotati di grande tecnica e ottimo fraseggio, ognuno con un suono ben distinto e personale, la cui varietà degli interventi tiene viva la tensione lungo tutto il concerto, senza concedere un attimo di pausa. Dal canto loro, Luca Tonani al basso e Tony Rotta alla batteria sono una sezione ritmica dal groove irresistibile e potente, tassello fondamentale nel sostenere le divagazioni strumentali dei colleghi. Tenca tiene il palco con autorevolezza, si alterna tra acustica ed elettrica, non si risparmia un istante e canta con irrefrenabile passione mettendo l’anima in ogni nota. Con il pubblico si crea sin dall’inizio una grande empatia e il concerto diventa quindi una bella serata tra amici che condividono le stesse emozioni. Il divertimento è assicurato, la sintesi di blues metropolitano ed energia rock va dritta al cuore, precisa come una lama.

Liberatosi ormai del tutto dal peso ingombrante di Springsteen, il suo iniziale modello di riferimento, Daniele Tenca, nel breve spazio di due ottimi lavori in studio e un bellissimo live, è uscito alla luce del sole e ha saputo sviluppare un linguaggio decisamente personale che lo qualifica come uno dei nostri migliori autori. Tutto ciò è ampiamente dimostrato dalla setlist eseguita al Circolone, composta dai brani di Wake up Nation nella sua interezza e dagli episodi migliori di Blues for the working class che, come abbiamo già detto, rivisti attraverso il prisma dell’ultimo lavoro, hanno acquistato in bellezza e originalità. Due unici spazi concessi alle cover, Society di Eddie Vedder, entusiasmante e perfettamente a tono con i temi trattati dal nostro, e la conclusiva One Guitar del grande Wllie Nile, irresistibile brano che ha fatto alzare tutti dalle sedie.

“Come on wake up Nation, they’re stealing your heart and your soul”  canta Daniele, “the people down there just don’t know which way to go”. Noi, almeno per una sera, ci siamo sentiti a casa, abbiamo saputo che strada prendere e abbiamo ballato e urlato tutti insieme il Default Boogie. Rock e sudore, senso di appartenenza e voglia di riscatto, queste le chiavi di volta che hanno conquistato i presenti. Occhio, perché il campanello è suonato, il risveglio delle coscienze assopite comincia da qui!

 

Setlist:

Dead and gone

The wounds stay with you

49 People

The Mills are closing down

Silver dress

I got news for you

Big daddy

What ain’t got

Last po’ man

He’s working

Default boogie

Wake uo nation

This working day will be fine

What did you do?

Society

Spare parts

Flowers at the gates

Cold Comfort

One guitar