live report
Cowboy Junkies Rivoli (TO) / Maison Musique
Concerto del 21/11/2012
Ovviamente i detrattori battono sempre lo stesso tasto, parlando di un suono sempre uguale, quasi monocorde. A loro risponderemo semplicemente che passino a dedicare i lori ascolti ad altro.Noi invece continueremo ad apprezzare gli album ed i concerti, così come abbiamo avuto modo di fare per questo primo show italiano, tenutosi nella splendida cornice della Maison Musique di Rivoli, alle porte di Torino. La Mason Musique è una creatura di Franco Lucà. Per i pochi che non lo sapessero Franco ha letteralmente inventato il leggendario Folk Club di Torino, un tempio della musica nella sua migliore accezzione, fondato nel 1988.. Impossibile elencare tutti i musicsti che sul piccolo palco del Folk Club si siano alternati, regalando spesso serate memorabili.Instacabile Franco nel 2003 apre la Maison Musique, il primo villaggio della musica in Italia, con auditorium, sala di registrazione, museo degli strumenti, musicarium, centro di documentazione etnomusicologico, foresteria, bar, ristorante. Il centro viene inaugurato il 28 maggio 2004. Franco nel 2008 ci lascia per sempre, ma l’attività dei suoi progetti e ragion di vita, proseguono con immutata passione.
Lo show dei Cowboy Junkies si è mosso su due precise direzioni. La prima parte è stata dedicata alla proposizione di alcune delle canzoni che hanno costituito l’asse portante dei quattro volumi delle serie Nomad. Diciamo quindi che la prima parte ha costiuito la parte più interessante dello show, proprio in virtù della proposta live di queste nuove canzoni. Indubbio il fascino di alcune, le covers di Vic Chesnutt risultano decisamente interessanti on stage, ed è innegabile che l’iniziale I Cannot Sit Sadly By Your Side sia una vera perla tratta dal songbook della band, oltre ad essere divenuta presenza costante nei concerti della band, così come 3rd Crusade o l’ottima Renmin Park che ha chiuso il primo set. La seconda parte del concerto si è focalizzata sui “classici” della band, lasciandone fuori (purtroppo), alcuni. Vero che Sweet Jane, spogliata dei suoi fragori chitarristici, mantiene sempre intatta la sua carica esplosiva, e che Cause Cheap Is How I Feel è un vero gioiello di sfolgorante bellezza. Ma sono ancora le covers ad impressionare molto come l’intensa Lungs di Townes Van Zandt, o la devastante Don’t Let It Bring You Down di Neil Young, posta in chiusura del set. Tra i pezzi della band, impossibile non citare una stupenda Misguided Angel ed una trascinante Common Disaster. Pubblico caldo, competente, affascinato da questi ragazzi che, da quasi trent’anni, continuano indomiti a credere nella qualità della loro proposta. E noi con loro.
Margo Timmins (voce)
Michael Timmins (chitarra)
Peter Timmins (batteria )
Alan Anton (basso)
Jeff Bird (mandolino/armonica/percussioni)
Set List
I Cannot Sit Sadly by Your Side
3rd Crusade
See You Around
Square Room (Vic Chesnutt)
Late Night Radio
Damaged From the Start
Unanswered Letter (for JB)
Supernatural (Vic Chesnutt)
Renmin Park
Second part
Shining Moon
Sweet Jane (Lou Reed)
A Common Disaster
'Cause Cheap Is How I Feel
Lay it Down
Something More Besides You
Lungs (Townes Van Zandt)
My Little Basquiat
Good Friday
Misguided Angel
Encore:
Blue Moon Revisited
Don't Let It Bring You Down (Neil Young)