live report
Francesco De Gregori Filaforum - Milano
Concerto del 21/05/2005
21 maggio 2005
MILANO, FILAFORUM Il pomeriggio è caldo, si sente che la primavera sta finendo e Milano inizia a farci assaggiare il suo piatto forte per l'estate duemilacinque: l'afa.
Cominciamo così la coda, muovendoci a passi lenti, io anche un po' trascinati, con l'occhio vigile a scrutare, fra le altre persone, la presenza di qualcuno di conosciuto. Si, i miei passi sono trascinati. Non sono mai stato un grande estimatore di De Gregori, che considero uno dei grandi, ma non è mai riuscito a colpirmi. Non si è mai creata quella complicità all'ascolto che si è formata con altri cantautori, quelli che sanno descrivere e farti vedere come in uno specchio le tue emozioni, alcune fasi della vita o magari immagini così forti ed evocative che non ti lasciano più. È una questione di sensibilità e De Gregori non è quasi mai riuscito a scalfire con le sue immagini la mia. Dico quasi perché ovviamente un grande cantautore come lui qualcosa lascia sempre e così io sono legato al De Gregori dell'album omonimo ed a pezzi come "L'impiccato", "Babbo in Prigione", "Il '56", "Due zingari".
Ecco il perché del mio passo trascinato, un po' riluttante. Forse ancor di più non avendo ancora sentito il disco nuovo e sapendo che è un disco orientativamente rock. Una volta entrato la smetto di fasciarmi la testa, anche se credo questo approccio in qualche modo sia tipico di chiunque sia legato alla musica: è come se ogni disco suonasse già prima di aprirlo, prima di ascoltarlo. Figuriamoci un concerto. Giusto il tempo per posizionarsi, salutare una coppia di amici, prendere due birre, guardarsi intorno e notare come questi grandi della musica riescano a far saltare ogni divario generazionale ed a radunare persone di età molto diverse, quando verso le nove si spengono le luci togliendomi dalle mie indagini sociologiche sui partecipanti. Entra la band ed entra lui, la solita barba ed il solito cappellino, attacca con "Vai in Africa, Clelestino" accolta decisamente bene dal pubblico e dal sottoscritto. Poi, sempre senza imbracciare la chitarra, propone una sua grande canzone "Caterina", molto bella e decisamente ben riuscita.
De Gregori lo avevo visto dal vivo una volta sola a Roma, ma devo dire che questa sera è totalmente diverso. Le canzoni hanno un piglio nuovo, sono coinvolgenti: da "Tempo Reale" al blues di "Numeri da Scaricare" si muovono fra schitarrate ed echi della pedal steel.
Non sono un affezionato frequentatore dei suoi concerti e neanche dei suoi dischi, ma le canzoni le conosco e l'atmosfera mi piace sempre di più, ti trascina anche nella lunga intro di "Alice", in classici come "Generale", "Leva Calcistica della Classe 1968" e "Dottor Dobermann".
È tempo anche de "La Storia", pezzo che lascia sempre qualcosa a cui pensare, vi è sempre un non-detto che emerge ad ogni nuovo ascolto. E poi l'immortale e delicatissima "Rimmel".
Vi sono i brani del nuovo disco ma ho l'impressione che il concerto non sia una vera e propria presentazione, non verta precisamente sul nuovo lavoro. Si ha quasi l'impressione che ne abbia presentato la veste acustica utilizzando alcuni dei suoi vecchi brani.
Inutile parlare del successo riscosso da "Il Bandito ed il Campione" scritta insieme al fratello Luigi Grechi che da anni frequenta con i suoi dischi il mondo del rock, più orientato a sonorità alla Joe Ely, piuttosto che dylaniane.
Siamo in chiusura, ma prima di salutare il pubblico lascia "La Donna Cannone", solo pianoforte, e "Pezzi di Vetro", decisamente inaspettata, solo con la chitarra. Saluta e ringrazia, presenta la band e chiude dicendo: "la migliore rock band d'Italia". Credo proprio abbia ragione. Si ringraziano Amato biagio e www.de_gregori.3000.it
per le foto
Scaletta:
VAI IN AFRICA CELESTINO
CATERINA
A PA'
TEMPO REALE
GAMBADILEGNO A PARIGI
IL PANORAMA DI BETLEMME
NUMERI DA SCARICARE
GENERALE
ALICE
LA LEVA CALCISTICA DELLA CLASSE '68
L'AGGETTIVO MITICO
BAMBINI VENITE PARVULOS
DR. DOBERMANN
ATLANTIDE
LA STORIA
RIMMEL
IL BANDITO E IL CAMPIONE
L'AGNELLO DI DIO
COMPAGNI DI VIAGGIO
LA VALIGIA DELL'ATTORE
PEZZI DI VETRO
LA DONNA CANNONE
BUONANOTTE FIORELLINO