live report
Elio E Le Storie Tese Como / Teatro Sociale
Concerto del 21/04/2013
UN SIGNORE DI DUECENTO ANNI, E UN GRUPPO SUPERGIOVANE: ELIO E LE STORIE TESE AL “SOCIALE” DI COMO, 21 APRILE 2013
Il Teatro Sociale di Como si tratta bene, quest’anno: per festeggiare i suoi primi duecento anni si regala concerti di grande spessore, che spaziano nei generi musicali più diversi, sempre nel segno della qualità delle proposte.
Il Teatro Sociale è un signore ironico, spiritoso, colto, ma non sopporta ciarlatani, venditori di musica di plastica e illusionisti della settima nota; quando si vuole divertire, chiama un complesso senza complessi, composto da signori di mezza età esattamente come lui, anche se di 170 anni più giovani, anzi, supergiovani: Elio E Le Storie Tese, altrimenti detti EELST, giocolieri di classe, musicisti di immensa cultura ed esperienza, e insieme straordinariamente dotati di un’arma potente e difficilissima da calibrare, l’ironia e l’autoironia.
Gli EELST cavalcano l’onda anomala di un successo sghembo e trasversale da decenni, proprio grazie alle loro competenze musicali indiscusse, che permettono loro di compiere incursioni beffarde e giocose in tutti i territori da loro frequentati, da quel rock progressivo, di cui i ragazzi milanesi si nutrivano, quando suonavano per pochi pensionati del circolo CAF di San Siro, e che non hanno mai davvero abbandonato, fino al funky che fa la gioia dell’instancabile bassista Faso, al jazz del vocalese (splendidamente interpretato dalla bravissima Paola Folli) o al melodramma di Rossini.
E il Teatro è gremito fino ai ranghi della quinta galleria, per applaudire gli Elii: dai ragazzini che li hanno scoperti con l’ultimo Sanremo 2013 (e che studiano a scuola nell’ora di musica La canzone mononota, accolta con un’autentica ovazione), agli ex ragazzi che non li hanno più lasciati dopo Sanremo 1996 (a cui viene regalata una versione zippata de La terra dei cachi), fino ai loro coetanei (come chi scrive), che hanno seguito nel tempo il percorso di un gruppo che non chiede di essere classificato, ma solo ascoltato e apprezzato.
Il concerto prende subito le ali della parodia dissacrante e della festa collettiva con un Supergiovane, che vede l’ingresso in scena dell’architetto Mangoni, “artista a sé”, che, nel corso di tutto lo spettacolo, indosserà le vesti più sorprendenti e disparate, sempre mantenendo lo stesso aplomb straniante ed esilarante; da quel momento, gli spettatori sono proiettati in un frullatore musicale, che tritura generi, stili, citazioni più o meno colte, suoni, rumori, assoli virtuosistici, gag, parodie, il tutto amalgamato da testi che solo un orecchio superficiale definirebbe demenziali, ma che si inseriscono nel solco della migliore tradizione comico-realistica italiana.
L’album Biango di imminente uscita (il 7 maggio) viene proposto con generosità, anche perché due brani sono già conosciuti grazie al passaggio sanremese, mentre altri (come la geniale Complesso del Primo Maggio) hanno già ottenuto centinaia di migliaia di visualizzazioni su Youtube. Anche la produzione del passato, prossimo o remoto, ottiene il proprio meritato spazio, magari rivisitata in chiave moderna, come una divertente Cara ti amo. Ma lo spettacolo riserva molte sorprese, alcune delle quali sensazionali, come il cameo del Puma di Lambrate Fabio Treves, autentica icona del blues italiano, che si lancia in un’ esaltante cavalcata all’armonica durante la nuova Il ritmo della sala prove , accolto dall’ovazione del pubblico in delirio, e dimostrando una perfetta sintonia con la band.
Del resto, quando dei musicisti veri si incontrano, non possono che nascere scintille, che illuminano di gioia chi assiste all’incendio…
SETLIST:
Supergiovane
Dannati forever
La canzone mononota
Un bacio piccolissimo (cover di Robertino)
Neanche un minuto di non caco
Il ritmo della sala prove (con Fabio Treves)
Come gli Area
Enlarge Your Penis
Il Complesso del Primo maggio
Cara Ti Amo
Il vitello dai piedi di balsa
Mio cuggino
Il Rock and Roll
Shpalman
T.V.U.M.D.B.
Parco Sempione
Largo Al Factotum
Bis:
Born To Be Abramo
Tapparella