Radiohead

live report

Radiohead Arena Civica (mi)

18/06/2008 di Ambrosia J. S. Imbornone

Concerto del 18/06/2008

#Radiohead#Rock Internazionale#Alternative Elettronica

Radiohead

18 giugno 2008 - Arena Civica (MI) Assistere ad un concerto dei Radiohead vuol dire ricordare cosa significhi davvero fare i musicisti. Atteggiarsi a grandi star del firmamento della musica europea e mondiale oppure riposare sugli allori delle vette delle classifiche non è mai stato per loro.
All'Arena civica di Milano, tra i "Grazie mille" di Yorke, si osserva al lavoro una band umile e appassionata, laboriosamente intenta a ricostruire nota per nota le mille articolazioni della propria musica in continua evoluzione. Paladini di un alternative british carico di inquietudini post-adolescenziali, in bilico tra catastrofe e salvezza, tra introversione e rabbia, con la controversa svolta elettronica di "Kid A" i Radiohead spiazzarono anche i fan più fedeli. Se "In Rainbows" è stato l'album del riequilibrio, della ricostruzione dopo la decostruzione della canzone, per la band di Oxford non è certo giunto il tempo delle nostalgie.
Anche nella seconda data milanese del 18 giugno, il gruppo, come in tutte le date del suo tour, non avverte alcuna esigenza di riepilogare con l'occhio lucido il suo percorso musicale, che è invece vissuto sul palco come un continuum da cui attingere senza distinzioni tra singoli e brani meno noti. Così, le chicche di una scaletta molto differente da quella del giorno prima guardano indietro appena ad "Hail To The Thief", per recuperare per la seconda volta nel tour in corso "Wolf at the Door" e per la prima volta nel 2008, finalmente, la graffiante, controversa e politica "2+2=5", che vede i volumi delle chitarre in grande evidenza. Si tratta della canzone di chiusura e di quella di apertura dell'album del 2003; primo e ultimo brano sono anche gli estratti dallo storico "Ok Computer", con una "Airbag" che nei momenti strumentali lascia in risalto il basso di Colin Greenwood, ed un'inattesa "The Tourist", tripudio di delicate trame di canto e controcanto.
In un concerto più che mai suonato e suonato magistralmente, l'analogico affianca ancora potentemente l'elettronica, sicché la batteria di Phil Seilway esplode in "Idioteque" e in "There There", in cui è accompagnata anche dalle percussioni di Ed O' Brien, o ancora nella struggente "All I Need", che si muove drammatica tra l'intro rallentata e la chiusura affidata al piano di Thom, nel pallore quasi livido ed impressionante delle luci. Le chitarre trovano inoltre grande risalto ad esempio in "Weird Fishes/Arpeggi" e nel suo crescendo emozionante, in una potente "Bodysnatchers" o ancora nelle acustiche "Faust Arp" e "How to Disappear Completely".
Attimi straniati e quasi surreali sono quelli in cui risuonano canzoni tragicamente agrodolci come "Dollars and Cents" e la cupa "Videotape", quest'ultima scandita imperscrutabilmente dal piano di Thom e dalla sua interpretazione drammatica. Mai nelle righe, sempre spontaneamente al di là di qualunque posa da palco, il frontman della band sfodera il suo carisma nei movimenti nevrotici del suo antidivismo e lo lascia trasformarsi in pathos fluido, tra vocalizzi lancinanti e risate allucinate. Il culmine della sua performance sarà così "Paranoid Android", che allunga in modo insolito il secondo encore: in un concerto forse pensato proprio per i fedelissimi e per i più esperti conoscitori del repertorio della band, che avevano determinato il primo sold out, rendendo necessaria l'aggiunta della data del 17, è uno dei pochi tributi alla loro fama. Urlata nella prima parte, lenta e straziante nella seconda, fulminante nel finale, schiude alle sue spalle cascate di brividi.
E lascia un pizzico di malinconia tra le pagine dei ricordi della "young people of Milan" ringraziata da Thom e abbagliata dal contrasto degli effetti luminosi dello straordinario palco 2008, dai colori fosforescenti contrapposti, in schizofrenica alternanza, al freddo rigore del bianco e nero delle immagini in diretta del concerto. Dal movimento instabile e viscerale della passione, che sconvolge nella melodia le geometrie dell'elettronica. Per una musica che resta sospesa oltre qualunque definizione di genere e ormai di sicuro nella nostra storia, non solo generazionale.
SET LIST:
Reckoner
15 Step
The National Anthem
All I Need
Nude
Airbag
The Gloaming
Dollars & Cents
Weird Fishes/Arpeggi
Faust Arp
How To Disappear Completely
Jigsaw Falling Into Place
A Wolf At The Door
Videotape
Everything In Its Right Place
Idioteque
Bodysnatchers

House Of Cards
There There
Bangers N' Mash
Just
The Tourist

Go Slowly
2+2=5
Paranoid Android