live report
Terje Nordgarden Brescia
Concerto del 17/10/2006
17 novembre 2006 - MORYA (BS) Elegante, con tanto di giacca e accompagnato dalla tromba di Peter Oiseth, Terje Nordgarden appare più curato rispetto a quel giovane dai tratti hippy che avevamo visto suonare qui al Morya più di un anno fa e ancora prima a La Casa 139. Il ragazzo ha acquisito sicurezza e ha pubblicato una seconda raccolta di canzoni, "A brighter kind of blue", che è specchio di questa sua ricercatezza.
I pezzi nuovi sono delle ballate che anche dal vivo cercano una profondità acustica con maggiore semplicità rispetto a quanto fatto in studio ai tempi del disco d'esordio (2003).
Il concerto è aperto proprio da un paio di brani che creano un'atmosfera da jazz-club raffinato, sfiorati dalla tromba ("Weeks at a time") e dalla melodica ("My father the sailor"): la presenza di Peter Oiseth si rivela essenziale anche per le vocals con cui accompagna sottilmente il canto di Terje.
Le prime emozioni arrivano con "Good things die" attraversata da un solo di tromba suonata in sordina con la mano e da una "To the river" dedicata a Jeff Buckley. Ma è a partire dall'inedita "Get ready" che il duo si scalda con qualche improvvisazione su un arrangiamento ancora in prova: da qui in poi anche il canto di Nordgarden cresce dando una forza ammirabile prima a "All yr notes" e poi a "The gift of song", quest'ultima eseguita in memoria di Elliott Smith, altro songwriter scomparso tragicamente.
Nordgarden poi è sempre abile a comunicare col pubblico, sfrutta un discreto italiano che gli permette qualche aneddoto e passa in rassegna i numeri che fanno parte del suo repertorio acustico, scivolando le dita sulla chitarra in "Blessed" e crendo sospesi insieme alla tromba in "What would ol' Bob say?". Il set affascina e riscuote consensi anche se il norvegese sembra voler contenere la forza delle sue canzoni a favore di un maggior raccoglimento. Difatti quando, nel finale si lancia in una "Something else in mind" più lunga e marcata, ne esce l'highlight della serata, prima spezzato con la tromba e poi concluso con la sola voce.
C'è spazio ancora per un paio di pezzi, tra cui la title-track del nuovo disco, prima che il piglio più rock di "Sometimes" sfoci in una "Gloria" ripetuta a lungo sul battimano del pubblico.
Pur non offrendo un concerto memorabile Terje Nordgarden ha convinto in pieno e dato prova di avere le qualità necessarie ad un buon songwriter: personalità, capacità introspettiva e forza nell'interpretazione. SET LIST:
Weeks at a time
My father the sailor
Good things die
To the river
Monday
Get ready
These memories
All yr notes
The gift of song
Blessed
What would ol' Bob say?
Something else in mind
So far away
A brighter kind of blue
Sometimes / Gloria