Giulio Larovere

live report

Giulio Larovere Palazzo Sormani

17/07/2022 di Marcello Matranga

Concerto del 17/07/2022

#Giulio Larovere#Americana#Songwriting

At last……no, non voglio parlarvi di Etta James e della sua meravigliosa signature song, ma di Giulio Larovere e della sua band che, in una serata resa difficile dalla temperatura elevata che sta caratterizzando questa bollente estate 2022, è riuscito a portare on stage il suo bellissimo album Road Sweet Home, pubblicato nel Febbraio 2021. Un percorso lungo, avversato da fattori impossibili da prevedere, ma che alla fine ha portato Giulio ed i suoi musicisti a vedere la fatidica luce in fondo al tunnel.



Organizzato nella corte di Palazzo Sormani a Milano, il concerto ha permesso di ascoltare in versione live il lungo peregrinare di John Cowen, attraverso scelte, luoghi, persone, sensazioni che permeano le dense pagine del suo diario, che Giulio ha avuto modo di poter leggere e conoscere, al punto da restarne così colpito dal volerlo trasporre in musica.

Avevo qualche timore che dal vivo la finezza di certi passaggi potesse venir meno, ma, devo riconoscere che i miei dubbi sono stati spazzati via dalla performance che Larovere, Voce e Chitarra, Enrico Meloni, Chitarra, Cristian Francioni, Tastiere, Andrea Vismara, Basso e Giovanni Zacchetti, Batteria, hanno offerto ad un pubblico presente e partecipe.



I brani sono ovviamente tutti quelli del disco, e vengono presentati da Larovere, fondendo immagini tratte dal racconto e sensazioni che esse hanno trasmesso al nostro, rendendo così palpabile l’idea di quanta compenetrazione vi sia stata tra il contenuto del diario e chi lo leggeva.


E questo ha reso molto piacevole il flusso delle singole canzoni che, ad avviso di chi scrive, hanno trovato il loro apice in Ramblin’ Boy e, soprattutto nella superlativa bellezza di Rain, una canzone che molti sognerebbero di poter scrivere. Un pezzo che affascina, commuove, lascia sbalorditi per la magnificenza che trasuda.

Concerto bello, intenso, vissuto come solo certi artisti sono in grado di proporre, senza inutili artifizi o fronzoli, ma una eccellente dimostrazione che per trovare buona, grande musica basta aver voglia di scoprirla.



Prima di chiudere non posso non ringraziare Graziella Ventrone, l’autrice delle fotografie che appaiono in questo articolo, persona di una gentilezza e cortesia rara.