Radiohead

live report

Radiohead Arena Civica (mi)

17/06/2008 di Vito Sartor

Concerto del 17/06/2008

#Radiohead#Rock Internazionale#Alternative Elettronica

Radiohead

17 giugno 2008 - Arena Civica (MI) Negli anni la band di Oxford capitanata dall'antistar Thom Yorke ha passato la maggior parte del tempo a nascondersi, a fuggire dal proprio lato pubblico celandosi sotto una coperta scomoda, avvolta per lo più in bellissime canzoni come ci testimonia il loro grande e semplice show.
Oggi qualcosa è cambiato: la libertà acquisita dopo l'addio alla major discografica con cui hanno pubblicato i loro album più celebri, ha conferito ai Radiohead una consapevolezza tale da potersi finalmente divertire prendendosi non poche libertà a cominciare dalla presentazione del nuovo disco i cui brani hanno avuto grande rilevanza sulla scaletta (e la speranza era che la scelta cadesse sulle canzoni del passato rispondendo alle esigenze dei fans accorsi da ogni dove).
Il primo disco ("Pablo Honey", 1993) è stato interamente snobbato, mentre "The Bends" è stato ripescato con l'esplosiva "My Iron Lung" (una botta) e "Street spirit", che ha visto Yorke modificare il testo cambiando il più melenso "Immerse your soul in love" in un più significativo "Freedom for all".
Ma al di là delle scelte delle canzoni i Radiohead hanno mostrato tutto il loro status di band libera: dopo un'emozionante versione acustica a due di "Faust arp", su "You and whose army", con grande sicurezza, il follettino strabico ha piazzato la telecamera di fronte a sé catturando le immagini poi proiettate sullo sfondo.
L'altro aspetto che durante lo show ha goduto di non poca importanza è stato quello video, con il maxischermo diviso in più immagini dietro le loro spalle e i due schermi laterali che ricomponevano in tempo reale di ciò che stava avvenendo sul palco creando un cut and mix da diverse angolature di ripresa. Non solo questo: l'illuminazione frontale, fatta di tubi che scendevano dall'alto del palco ha dato il suo contributo, soprattutto in chiusura di concerto.
Probabilmente la scaletta ce la si aspettava un po' diversa e un po' più legata a brani storici, cosa che invece è stata la sera successiva, fatto sta che l'impressione di avere davanti una band con la voglia di affrontare un live la si aveva piuttosto chiara, sia dai balli e dai movimenti di Yorke sia dal continuo cambio strumentale e dall'alternanza di atmosfere e timbri, segno che la performance arrivava a conclusione di una lunga preparazione.
Quindi si può proprio dire che non hanno più niente da nascondere i Radiohead. È finito il periodo delle tensioni, ora c'è una band rilassata che si gode i propri brani e si concede allo spettacolo, a qualche errore e qualche divertissement come la doppia batteria di "Banger and smash" o la versione sincopata di "15 Step" in apertura e perfettamente in linea con la passione per il raggae e il dub di Jonny Greenwood protagonista indiscusso nell'esecuzione delle linee melodiche del set.
In generale possiamo definirlo uno spettacolo quasi perfetto in cui i Radiohead hanno servito i loro brani attraverso uno stile elegante, puro e preciso, da veri baronetti del pop. Se c'erano dei dubbi, questa nuova era non ha fatto che renderli una band migliore, ancora più vicina al titolo di Greatest Artists.

Articolo con contributi di Giuseppe Fabris, Vito Sartor, Simone Broglia.
Set List:
01 15 Step
02 Bodysnatchers
03 All I Need
04 Lucky
05 Nude
06 Pyramid Song
07 Arpeggi
08 The Gloaming
09 Myxomatosis
10 Faust Arp
11 Videotape
12 Optimistic
13 My Iron Lung
14 Reckoner
15 Everything In Its Right Place
16 Exit Music
17 Jigsaw Falling Into Place

Encore 1:
18 Karma Police
19 There There
20 Bangers and Mash
21 Climbing Up The Walls
22 Street Spirit

Encore 2:
23 You And Whose Army
24 Idioteque