live report
Le Luci Della Centrale Elettrica Roma, Monk
Concerto del 16/12/2015
#Le Luci Della Centrale Elettrica#Italiana#Alternative cantautorato anni zero con la chitarra e il computer
Scopo del tour Con la chitarra e con il computer è proprio tornare alle origini “in posti più piccoli” come spiegherà lo stesso Vasco, quasi a frenare la fase “espansionistica”. Ed eccolo qui, con Andrea "Cabeki" Faccioli, a Roma, città cara ai suoi ricordi di esordi, con chitarre e bit, ripulendo i brani dalle distorsioni dei dischi.
In questo set raccolto di poco più di un’ora e mezza c’è molto di Costellazioni (2014), con una spruzzata di Canzoni da spiaggia deturpata (2008) e spazio anche per omaggi. Prima i CCCP e la loro Emilia stravolta, con Amandoti (sedicente cover), poi Oceano di Gomma degli Afterhours, struggente, ed infine I Provinciali dei Baustelle, così disossata da essere irriconoscibile.
L’inizio è affidato a I destini generali, squarcio su una crisi interna ed esterna( “Luminosa natura morta con ragazza al computer, poverissima patria,arriva arriva la deriva economica”). La quale però trova pina espressione ne L’amore ai tempi dei licenziamenti dei metalmeccanici, con venerdì neri che in fondo stanno sempre in agguato, per provare a guastare i piccoli piaceri (“i tuoi voli economici”). Firmamento segna il passaggio dalla provincia meccanica alla galassia luminosa ed incerta. Macbeth nella nebbia oscilla infatti tra luce e buio.
Una cosa spirituale Vasco afferma di non farla spesso ai concerti, ed è dedicata ad una ragazza mai ritrovata, nemmeno sui social network. Alla tecnologia, trionfante nella “preghiera tecnologica” di Padre Nostro dei satelliti (preceduta da un estratto da Nello sciame - visioni del digitale di Byung-Chul Han) in Una cosa spirituale fa da contraltare un braccialetto di discorsi, che forse vince, e resta indelebile almeno nel ricordo. Come la giovane coppia di C’eravamo abbastanza amati, nemmeno 50 anni in due, la Canzone per un’amica degli anni’10 dopo gli anni zero.
La dimensione raccolta lascia ampio spazio anche alle letture. Oltre a Byung-Chul Han, Poesia in forma di rosa segue I Provinciali.
E Fellini, con un racconto della sua scoperta di Ostia e Roma dopo aver lasciato una Rimini devastata dalla guerra, raccorda il paesaggio desolato (ancora più sconsolato se accompagnato solo da chitarre e voce) di Piromani, in fondo non troppo diverso da quello post - bellico, e 40 km, con i suoi sogni dei superstiti nella notte blu e piena di zanzare.
Il primo bis torna in qualche modo ad omaggiare la regione natia, con La Terra, l’Emilia, la Luna. Per combattere l’acne, il brano a cui onestamente sono più affezionata, diventa quasi un lento anziché un rave sull’Enterprise, perfetto ritratto di chi vorrebbe tutto, ma resta intrappolato dai propri limiti. Ma l’esercito del SERT può in fondo aver una qualche forma di rivincita. Si passa all’unplugged, con Questo scontro tranquillo che sembra suonata da due amici. E Vasco un po’ si scioglie e sorride, e sembra i veder suonare due cari amici, e tutti cantano battendo a ritmo le mani.
E così la festa tra amici finisce, e si va a casa convinti la Via Lattea con il suo bar non sia troppo lontana.
“Luna di Roma dimmi tu,
parlami delle canzoni che escono dagli edifici, dei nostri sogni assurdi che si sono avverati”
(Questo scontro tranquillo)
Setlist
I destini generali
Fare i camerieri
L’amore ai tempi dei licenziamenti dei metalmeccanici
Firmamento
Macbeth nella nebbia
Amandoti (sedicente cover)
Una cosa spirituale
I Sonic Youth
Le ragazze stanno bene
Un bar sulla Via Lattea
I Provinciali
Ti vendi bene
C’eravamo abbastanza amati
Padre nostro dei satelliti
Quando tornerai dall’estero
Piromani
40 km
Encore
La Terra, l’Emilia, la Luna
Per combattere l’acne
Questo scontro tranquillo