AA.VV

live report

AA.VV Spring Attitude 2024, Cinecittà Studios

16/09/2024 di Arianna Marsico

Concerto del 14/09/2024

#AA.VV#Elettronica

Spring Attitude torna negli studi di Cinecittà con il suo carico di musica e sogni. Anche quest’anno la line - up ha mescolato artisti di generi diversi e diversa notorietà, dando l’occasione di accostarsi a qualcosa di nuovo (per quanto sull’attecchimento della mentalità da festival in Italia si potrebbe scrivere un trattato, magari un’altra volta). Dopo figure come Cosmo e Daniela Pes di venerdì 13 settembre, la serata di sabato 14 offre una rosa che va dal punk “rivisitato” in diversi modi all’elettronica, passando per il cantautorato intriso di rock: Acid Arab, Bar Italia, Kiasmos, Motta, Mount Kimbie, Sama’ Abdulhadi, Viagra Boys, Emma Nolde, Whitemary, Fat Dog, Bobby Joe Long’s Friendship Party, Gaia Morelli e Anna and Vulkan.

I Fat Dog e il frontman Joe Love si rivelano una autentica sorpresa, con il loro techno – punk irriverente e divertente. Emma Nolde è invece un concentrato di forza e dolcezza, soprattutto in brani come Te ne sei andata per ballare, un dialogo continuo con sua sorella. I Bobby Joe Long’s Friendship Party offrono una sorta di new – wave in salsa romana, riportando alla memoria punti oscuri (per usare un eufemismo) della storia italiana.

Motta chiude il suo tour estivo nella città che lo ha adottato e verso la quale non cessa mai di mostrare amore. Al basso c’è Roberta Sammarelli (Verdena) che illumina il palco tra maestria con il basso e presenza scenica. Ma il palco non è completo, saliranno Andrea Appino (The Zen Circus) e Danno (Colle der Fomento). Minotauro, composta da Danno e Francesco per la colonna sonora del film The Cage, è un brano potente che miscela hip – hop e potenza sonora.

I Viagra Boys arrivano dalla Svezia e sono un concentrato di dissacrante energia, brani come Sports stanno lì a dimostrarlo. Con il loro set si chiude la parte “rock” della serata ed arriva il turno dell’elettronica, ora quasi melodica come con Whitemary, ora ipnotica come quella degli islandesi Kiasmos oppure intrisa di Mediterraneo come quella degli Acid Arab.

Ancora una volta Spring Attitude si dimostra un festival non banale nelle scelte e in grado di fare dell’eterogeneità una ricchezza. E già viene voglia dell’edizione 2025…