live report
Michael Mcdermott Fiorenzuola / Teatro Verdi
Concerto del 16/09/2017
Con lui sul palco Alex Gariazzo e la sua band, chitarra, basso e batteria che rivestono al meglio le poesie in musica di Michael. L'intro è con Italy, scritta in Romagna durante il tour del 2011, poi, in ordine sparso, arriva These Last Few Days, rock graffiante e stradaiolo dallo splendido Willow Springs dello scorso anno. Dallo stesso album sono estratte Gateway Car, ballata dylaniana, Butterfly, eseguita al piano per un altro momento di grandi lirismo e intensità. L'apice dell'emozione si raggiunge probabilmente con l'esecuzione di Shadow In The Window, scritta da Michael in occasione della morte del padre. “Now there's a shadow in the window/that's missing/ there's a shadow in the window that's gone/I want to tell you, I love you” trattiene il fiato tutto il Teatro, impossibile invece trattenere le lacrime su quell'I love you urlato dal profondo dell'anima con un'intensità pazzesca.
La grandezza dell'uomo è nel suo donarsi totalmente, senza paura o vergogna, sono qui, dice, con le mie sconfitte e le mie vittorie, le cadute e le rinascite, i sorrisi e le lacrime. Però ci siamo, anche perché il rock'n'roll ci tiene e ci terrà sempre vivi, anche con montagne da scalare e allora A Wall I Must Climb arriva fiera e tesa dal primo disco, lo strabiliante esordio 620 W Surf che nel 1991 sembrava potesse aprirgli le porte dell'Olimpo del rock'n'roll. Anche The Great American Novel ha il tiro blue collar, come So Am I, entrambe tratte da Hey La Hey del 2009. Rosie è praticamente recitata, srolotolata su un tappeto musicale acustico estremamente suggestivo, irrompe poi Dylan che insieme ai Clash parte dritto per la Highway 61 revisited più punk che ricordo.
Le emozioni non hanno mai fine, ti stropicci gli occhi perché non ci credi, Around The World al piano con dedica a Cesare Carugi, per non parlare di 20 Miles South Of Nowhere. Nei bis arriva addirittura Butch Cassidy per una deliziosa Raindrops Keep Fallin'On My Head in duo con Alex, il finale poi è l'ennesimo e definitivo colpo al cuore, perché No. 49 non fa prigionieri. “Oh Mama, Mama where have you gone/You left your little boy here all alone”. Luci accese, applausi, ancora lacrime, l'uomo sorride, ringrazia, saluta e va via, il suo cuore canta insieme a noi. Non mi svegliate, per favore, non mi svegliate, stanotte voglio che duri per sempre!
Foto di copertina di: Massimo "Bamboo Road" Orsi