live report
Dayna Kurtz Mi + Bg
Concerto del 15/11/2006
15/11/06, Nidaba (MI) + 18/11/06, Auditorium (BG) Il primo tour italiano di Dayna Kurtz è una manciata di date suonate da sola: una scelta obbligata, dettata dai margini ridotti in cui la musica dal vivo si trova a convivere, ma anche la prova che questa songwriter è un'artista integra, outsider con i controfiocchi, alquanto scomoda per un mercato discografico come quello americano. Le basta essere "on the road" in compagnia della sua chitarra e della sua splendida voce. Così si presenta Dayna Kurtz: canta, recita e sussurra le proprie esperienze tra un'interpretazione e l'altra …e un sorso di whiskey. La sua performance è centrata sull'ultimo album "Another Black Feather" proposto in una veste nuda e scarna. Prima al Nidaba di Milano, in una situazione di totale intimità, e poi all'Auditorium di Bergamo, di fronte ad un pubblico più numeroso, ha lasciato il segno con una una gran voce, bassa, pronta ad esplodere e ad amalgamarsi ad ogni brano.
C'è tanto blues nascosto in ogni suo brano e lo si capisce non solo dalla versione di "From The Bottom Up", lucidata dalla slide e battuta con lo stivale sul palco, ma anche dal modo sofferto di suonare l'acustica, caricando il peso della pennata e lasciando vibrare le corde fino a scordare lo strumento quasi ad ogni brano, complici anche l'uso della slide e un ponte molto alto.
A Milano ha incantato con brani come la romantica "Nola", dedicata alle strade di New Orleans, e la cover di J.B.Lenoir "Parlez Moi D'Amour", cantata in francese. Un ruolo fondamentale nella scaletta lo ha svolto in entrambe le date "It's the day of atonement, 2001" grazie ad un'esecuzione breve, come per "From the bottom up", ulteriore prova di una rara capacità di gestire i pezzi. Questa padronanza è stata evidente anche nelle canzoni più melodiche, dal sapore spagnoleggiante come "Venezuela" o più europeo come "Amsterdam crown".
Dandosi da fare con qualche scampolo di italiano la Kurtz si è impegnata a chiarire la genesi di alcuni brani significativi ("Nola", "Banks of the Edisto" e "It's the day of atonement", scritta prima sotto forma di poesia): con la sua voce, lasciata volentieri a risuonare in sala, ha fatto memoria del sacred ground di New Orleans, delle proprie origini e dei propri amori, omaggiando anche Johnny Cash con "All over again". A Bergamo il concerto si è prolungato prima con una cover di Bill Withers e poi con altri due pezzi da novanta: una buia "Somebody leave a light on" e una "Patterson" dotata di un inserto drammatico cantato in italiano, appreso dagli immigrati del New Jersey. Quindi la chiusura per molti inaspettata con un pezzo di Prince, "Joy of repetition", fatto echeggiare con la voce staccata dal microfono.
Pur non seguendo passo passo le battute del blues, Dayna Kurtz ha dimostrato di saperne catturare lo spirito e la forza. In attesa di un tour full-band, come da lei stessa auspicato, queste date sono servite a toccare corde profonde e a gettare le basi per un pubblico che lei si merita anche nel nostro paese.
Set-list Bergamo:
Another black feather
Nola
The miracle
Venezuela
Banks of the Edisto
It's the day of atonement, 2001
All over again
Love where did you go?
Music box
Postcards from downtown
Amsterdam crown
From the bottom up
Love gets in the way
Hope she'll be happier (with him)
Somebody leave a light on
Patterson
Joy in repetition