Gary Lucas

live report

Gary Lucas Cafe Oto - Londra

15/04/2015 di Paolo Ronchetti

Concerto del 15/04/2015

#Gary Lucas#Jazz Blues Black#Blues

Quattro giorni londinesi e tre possibili serate da dedicare alla Musica! Nessuna città come Londra mi sembra aprire alle possibilità delle musiche…e ne approfitto, complici delle giornate primaverili splendide, per riempirmi, anche, di dischi e di concerti.

Questa sera la si passerà insieme al chitarrista statunitense Gary Lucas. Il caso vuole che poco prima di Natale avevo trovato, alla ex Fnac di Milano e per il misero prezzo di 1 euro, il suo libro Touched by Grace in cui racconta della sua avventura nel mondo della musica e, soprattutto del suo incontro/collaborazione con l’angelo/demone Jeff Buckley. Lettura a tratti imbarazzante e infastidente ma che metteva sicuramente in luce l’approccio musicale e l’indubbio valore di musicista che, vale la pena ricordare, oltre a scrivere per e con Buckley la splendida accoppiata Mojo Pin/Grace, ha suonato con Capitan Beefheart, inciso per la Tzadic di John Zorn un paio di dischi (con Zorn stesso e musicisti come Greg Cohen a far compagnia), e collaborato con personaggi come Hall Willner!

Il luogo del live è il bel Cafè Oto (18-22 Ashwin Street, Dalston, London) luogo dove, vista la programmazione, si può consigliare la visita a scatola chiusa soprattutto se si è curiosi di musiche poco rassicuranti tra word/jazz/avanguardie/canzone d’autore.

E, in qualche modo, poco rassicurante Lucas apre il live proponendo quattro brani accompagnando un duo ungherese formato da un dimesso tenor sassofonista, amico di vecchia data, e da una giovane cantante con i quali propone la rivisitazione di altrettanti brani della tradizione popolare ungherese. I brani sono belli e bello è il lavoro del chitarrista, ma si vede che il progetto deve ancora macinare qualche prova. Dopo una breve pausa Lucas riparte in solitario con la sua fida Gibson J-45 acustica e per un’ora e mezza abbondante la sua eclettica tecnica chitarristica ci farà rimanere incollati alle sedie. Tra continui cambi di accordatura - praticamente ogni brano richiedeva una accordatura diversa -, cambi di stile, con una predilezione per un fingerstyle veloce e personale capace di forte presenza sia ritmica che melodica, un uso accorto della pedaliera e una conoscenza delle musiche del mondo ragguardevole, il concerto vola via veloce come le sue dita sulla tastiera della chitarra.

Gli applausi sono convinti e una generosa manciata di bis rende tutti ancora più soddisfatti di una serata in cui si è potuto gustare una tecnica chitarristica solida, personale e a tratti impressionante!

A fine concerto, mentre Lucas chiacchera amabilmente e firma autografi, mi accorgo della bellissima collezione di Cd in vendita al Cafè Oto. Sono titoli rari e ricercati e ne approfitto per comprare un Thurston Moore in solo e un paio di Gustafsson... dopo tanta “grazia” prevedo molto rumore!

Piccola nota: il concerto è iniziato alle 20,30 ed è finito qualche minuto prima delle 23 dando a tutti la possibilità di tornare a casa ad un’ora decente senza l’assillo della sveglia dell’indomani!