Drive-by Truckers

live report

Drive-by Truckers Fillmore - San Francisco

15/02/2022 di Marcello Matranga

Concerto del 15/02/2022

#Drive-by Truckers#Rock Internazionale#Rock

Dopo la positiva prova fatta con il concerto di David Bromberg, acquistato in streaming in rete, ecco ripresentarsi una ghiotta occasione da non perdere, ovvero il secondo set dei Drive-By Truckers al Fillmore di San Francisco. Lo show tenutosi il 15 Febbraio, e come ormai prassi consolidata, è rimasto disponibile alla visione degli acquirenti per le 48 ore successive all’inizio del set stesso. E’ evidente che assistere ad un concerto guardandolo dal televisore di casa non è la stessa cosa che essere presenti in loco. Manca tutta l’adrenalina che si crea per una partenza, le chiacchiere prima e dopo con gli amici, la fatica di arrivare a conquistarsi una posizione che ti permetta una visuale decente quando non c’è un posto assegnato a sedere, l’attesa, e poi i commenti post concerto, gli odori. Insomma il pathos non è uguale, ma i tempi hanno creato una situazione alla quale, per chi vuole farlo, si può assistere in tempo reale ad uno show che si tiene dall’altra parte del mondo. Una frontiera non nuovissima, certo, ma interessante anche perché può permettere di fare considerazioni svariate su questo modo di concepire la fruibilità di un concerto.

I DBT sono una delle band che amo di più da diversi anni, e quando ho visto che era possibile assistere a questo show con una spesa assolutamente onesta, non ho esitato a coglierla. E devo dire che le due ore e venti di concerto hanno confermato quello che da tempo continuo a pensare di questi ragazzi, ovvero che siano una formidabile macchina da guerra, in grado di dar luogo a concerti splendidi e potenti, alla fine dei quali si arriva soddisfatti. Certo va da se che non è possibile ascoltare tutte le canzoni che si vorrebbe, ma questo è inevitabile quando hai un songbook fattosi decisamente vasto. 

Mike Cooley, Patterson Hood, Jay Gonzales, Brad Morgan e Matt Patton costituiscono oggi, la miglior r’n’r band della scena statunitense grazie ad una vita trascorsa on the road, in un percorso che li ha visti crescere in maniera esponenziale facendoli assurgere a livello degli act più coinvolgenti e vibranti, privo di fronzoli inutili ma tutto incentrato sulla sostanza di testi tanto attinenti la realtà da catapultarci in un mondo molto spesso molto diverso da quello che ci viene fatto vedere, fatto di miseria e difficoltà, tentativi di sopravvivenza di classi emarginate o vessate per il coloro della pelle o per la loro origine. Oppure quello politicamente tempestoso di un album come The Unraveling  dove, come faceva mirabilmente notare Mauro Zambellini in un suo articolo, "il personale è politico, e dove l’american music di oggi è scevra dal bisogno di canzoni d’amore e di conforto, piuttosto concentrata sulle emozioni e lo sconcerto indotti dall’aumento delle sparatorie nelle scuole e nelle chiese, dalla violenza razziale e di frontiera, dai bambini relegati nelle gabbie e separati dai genitori"

Questo è il mondo che i DBT portano in scena. E a quel punto il r’n’r’ si fa sostanza e non rimane impalpabile e aleatorio. Rock’n’Roll come forma di appartenenza ad una categoria che non può e non vuole soggiacere al vacuo e futile che ci circonda, ad un mondo fatto di mistificazioni e fake news che vogliono farci credere quel che meglio conviene a qualcuno. E sul tappeto che si srotola ecco arrivare musica essenziale, potente, cruda. It’s Only Rock’n’roll Roll but we like it! Fateci caso, tre chitarristi, Hood, Coley e Gonzales, anche se quest’ultimo si dedica spesso alle tastiere, un bassista, Patton, preciso e puntuale, ed un batterista, Morgan, che suona un kit ridotto ed essenziale, fatto di rullante hit hat, tre piatti, cassa e grancassa. Niente tom. Eppure efficace come pochi. Un drumming potente ed incisivo, privo di slanci fantasiosi o di di colori come quelli di altri suoi colleghi, perfettamente incastonato nella essenzialità delle canzoni composte dai due leader Hood e Coley. 

Il concerto del Fillmore è una sorta di esegesi della scrittura e del suona dei DBT, offrendo un percorso coerente ed incalzante della loro concezione musicale. Il set si apre pescando subito dal passato recente della band con una Slow Ride Argument che sarà il degno manifesto di un grandissimo concerto. I fan della band sanno bene che un’esibizione della band segna la perfetta alternanza delle canzoni scritte dai due leader. Per cui se l’opening track è appannaggio di Cooley, ecco che Santa Fe passa il testimone alle ballate rock scritte da Hood. Formidabile Birthday Boy, un pezzo trascinante come pochi con quella chitarra assassina che entra ad ogni pausa della voce. I classici high point della band fioccano con The Rightous Path tratta da quel gioiellino di Brighter Than Creation’s Dark (2008).Grievance Merchants segna il ritorno a The Unravelling. Il concerto è ormai decollato ed ogni canzone è un piccolo colpo al cuore. Non siamo al Fillmore, piccolo ma pieno di gente tutta in piedi che si gode un onda sonora fantastica ma è come se fossimo li in prima fila. E se Ramon Casiano è un pezzo splendido, non si può fare a mono di notare la nuova The Driver che nei post tra i fans della band ha fatti o scatenare illazioni inerenti ad un ipotetico nuovo doppio album che potrebbe uscire la prossima estate. Vedremo. La cavalcata arriva alla fine dopo circa due ore e venti con una lenta ed ipnotica Angels and Fuselage che viene impreziosita da incursioni inacidite e fuzz di Ryle Walker che appare sul palco senza che ce si accorga.

Grande show, propedeutico a quelli che, auspicabilmente potremo vedere la prossima primavera anche in Europa.

Setlist:

Everyday People (Sly & the Family Stone song)

Slow Ride Argument

Santa Fe

Birthday Boy

The Righteous Path

Grievance Merchants

The New OK

Ramon Casiano

Lookout Mountain

Natural Light

The Opening Act

Gravity's Gone

Hell No, I Ain't Happy

Women Without Whiskey

Plastic Flowers on the Highway

3 Dimes Down

The Driver

Zip City

Tornadoes

Goode's Field Road

Made Up English Oceans

Rosemary With a Bible and a Gun

Marry Me

The KKK Took My Baby Away (Ramones cover)

Let There Be Rock

Surrender Under Protest

Angels and Fuselage (with Ryley Walker)

Way Out West(Big Star song)